Trentino, Corriere del Trentino, Il T – 31 maggio 2023
CARRIERA DEI DOCENTI, LA RIFORMA VA RIVISTA
Quanto al DdL Bisesti sulla “carriera dei docenti”, diciamo subito che gli obiettivi dichiarati ci vedono totalmente d’accordo: miglioramento organizzativo delle Istituzioni scolastiche, potenziamento dei risultati di apprendimento degli allievi, percorsi di sviluppo e crescita professionale per i docenti. “Facciamolo!”. Poi abbiamo letto il testo del disegno di legge: un articolato che non è affatto coerente con gli obiettivi che si vorrebbero perseguire. Gli stessi autorevoli interventi a sostegno della “sperimentazione trentina” dimostrano come troppo spesso i commentatori si siano fermati ai titoli e non abbiano analizzato la proposta. Una proposta che ha un unico lato positivo. Dovesse diventare realtà, avremmo una scuola che riconosce ai ricercatori stipendi superiori a quelli destinati ai professori ordinari: magari l’Università italiana seguisse questo esempio! Al di là delle facili battute, purtroppo Basta scorrere qualche articolo per rendersi conto di come si vogliano introdurre delle procedure che andranno ad ampliare, e non ridurre, il carico burocratico per tutto il sistema scuola: dal Dipartimento istruzione, già fortemente in affanno per carenza di personale, sovraccaricato di procedure concorsuali annuali, alle singole scuole impegnate in poco trasparenti preselezioni annuali tra docenti. Alla sclerosi dell’autonomia scolastica si aggiunga, poi, un ulteriore ampliamento del mai risolto conflitto di competenze tra due importantissimi organi della scuola: il Dirigente scolastico che si vede limitato nella scelta dei propri collaboratori; il Collegio dei Docenti che si vede scippato della piena competenza in materia di didattica.
Senza voler sottacere l’ennesimo tentativo centralista, nel senso di piazza Dante, di voler ingessare l’autonomia scolastica, attraverso ordini e indicazioni gestite direttamente dall’Amministrazione provinciale.
Cosa si dovrebbe fare.
– Separare le funzioni di natura organizzativa dalle figure che svolgeranno compiti di natura didattica, siano essi di coordinamento didattico o relativi a percorsi di ricerca. Incarichi così attribuiti avranno massima flessibilità e termine chiaro.
Le funzioni con compiti gestionali e funzionali, incarichi che necessitano di base fiduciaria, debbono essere attribuite direttamente dalla dirigenza scolastica, sulla base di specifiche competenze.
Gli incarichi didattici, di coordinamento o di ricerca, debbono essere definiti dal Collegio dei docenti, organo che dovrà anche individuare, tra le diverse candidature avanzate, gli insegnanti che avranno il compito di favorire il pieno compimento dell’offerta formativa.
Sono le singole Scuole che debbono ragionare su quali figure di coordinamento didattico, su quali percorsi di ricerca puntare al fine di incrementare autonomia scolastica e qualità: non gli Assessori.
– Ridurre il numero di alunni per classe. L’introduzione di figure per il potenziamento della qualità scolastica non potrà essere finanziata con il taglio degli organici ovvero con il mantenimento di classi numerose. Solo la possibilità di lavorare anche per piccoli gruppi o con il singolo allievo potrà permettere il successo formativo di tutti. Ché tutti sono meritevoli di una Scuola che effettivamente sia di tutti e per ciascuno.
– Potenziare contrattualmente la formazione, salvaguardando la libertà professionale individuale nel rispetto del Progetto d’Istituto.
– Stabilizzare i docenti precari. Sono centinaia i docenti giovani e bravi, meritevoli, che però vedono terminare il proprio contratto al termine delle lezioni. Sono migliaia i nostri ragazzi che saluteranno i loro insegnanti sapendo che non li ritroveranno in cattedra a settembre. Concorsi per soli titoli e contratto a tempo indeterminato dopo tre anni di servizio svolto: questa la via.
Ripartiamo da qui: dalla volontà di riformare la nostra scuola. Chiediamo di sospendere l’iter di approvazione del DdL. La sospensione da un lato e la capacità di riaprire il confronto permetterebbero, inoltre, di sottrarre la Scuola allo scontro partitico. La Scuola è un bene prezioso da tutelare! Si riapra a settembre il confronto con le persone, quelle che la scuola la fanno ogni santo giorno. Si lavori ad un progetto utile per le persone, necessario ed efficace per la Scuola. Lo si faccia tenendo conto che le riforme vanno ragionate e costruite assieme.
(Uil Scuola)
Scarica il pdf: TRENTINO scuola ART 310523
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