Casa, basta immobilismo. Servono più alloggi e maggiore velocità nelle assegnazioni.

Cgil Cisl Uil: i numeri delle abitazioni Itea sfitte pesano come macigni sulle famiglie più bisognose. E’ una situazione che va avanti da anni e intanto alle promesse non sono seguiti i fatti

“Tenere fermi 1.215 alloggi Itea, il 10% circa del patrimonio edilizio della Spa, mentre le famiglie faticano a sostenere i costi di un’abitazione e restano in lista d’attesa per anni è sconcertante. Ed è grave che questa situazione non sia dovuta all’oggi, ma vada avanti da tempo. Abbiamo ripetutamente sollecitato la Provincia a mettere in campo politiche abitative che vadano incontro ai bisogni della comunità. Così come chiediamo ad Itea di accelerare sulle procedure di ripristino e messa a disposizione degli alloggi di risulta. Su entrambi i fronti, nulla o pochissimo si è mosso”. Usano parole dure i segretari di Cgil Cisl Uil, Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti nel commentare i dati forniti dall’assessora Stefania Segnana. Numeri che confermano un trend che va avanti da tempo, come sottolineano i sindacalisti. “Nel 2020, ultimo dato che abbiamo a disposizione sul bilancio sociale, Itea ha assegnato solo 242 alloggi. E’ il dato più basso dal 2007. Ad oggi viene soddisfatto meno del 10% delle richieste in graduatoria”.
Una situazione che si inserisce in un quadro complesso per le famiglie trentine che, a causa prima della crisi Covid, oggi del carovita, della ripresa degli sfratti e dei costi sopra la media degli alloggi in provincia, fanno fatica a trovare sul libero mercato un’abitazione. “Proprio per questa ragione continuiamo a chiedere, totalmente inascoltati dall’assessora, l’attivazione dell’Osservatorio provinciale sulla casa – insistono Faggioni, Bezzi e Alotti -. Sarebbe un primo importante passo per monitorare le dinamiche abitative e mettere in atto soluzioni condivise. Mancano alloggi e mancano, in molti comuni, anche soluzioni per fronteggiare le emergenze abitative. Servirebbe una seria assunzione di responsabilità di Itea e delle istituzioni, Provincia, comunità di valle e comuni. Invece spesso su questo tema ci si scarica le responsabilità a vicenda e non si agisce”.
Una prima risposta potrebbe essere l’attivazione in Trentino del fondo per la morosità incolpevole che esiste nel resto d’Italia e che potrebbe dare una boccata d’ossigeno a quelle famiglie che per situazioni indipendenti dalla loro volontà non riescono più a sostenere il costo di un affitto.
Va ampliato il numero di alloggi accelerando sulle ristrutturazioni, ma anche valorizzando il patrimonio edilizio trentino che oggi è inutilizzato e potrebbe essere riconvertito aumentando il numero di nuove case pubbliche. “Anche in quest’ultimo assestamento di bilancio sul tema casa non è stato fatto nessun passo avanti. La Giunta ha preferito affrontare la questione alloggi solo sul piano demagogico inserendo i 10 anni di residenza e andandosi a scontrare contro la Corte costituzionale. Di fatti nessuno”, concludono.

Trento, 4 agosto 2022