Comunicato stampa del 28.8.2024
Casa e “spese obbligate” si mangiano in Italia il 42% dei consumi famigliari, quelle della casa sono l’incubo del 48,4% dei trentini.
Secondo Confcommercio nazionale, le “spese obbligate” legate all’abitazione penalizzano sempre più i bilanci delle famiglie, che di conseguenza riducono i consumi. Consumi che sono la principale leva economica della domanda interna. L’incidenza delle spese obbligate resta altissima e raggiunge quasi il 42% dei consumi delle famiglie.
Dai dati di Confcommercio, su un consumo pro capite annuale di 21.800 euro, oltre 9.000 euro se ne vanno per queste spese obbligate:
- Abitazione: 4.830 euro
- Utenze, energetiche e non: 1.721 euro
- Carburanti e assicurazioni: 2.454 euro
- Spese sanitarie: 753 euro
- Servizi di protezione sociale, bancarie ed imposte: 1.063 euro
La dinamica dei prezzi delle spese obbligate dal 1995 ad oggi ha comportato un incremento del 122,7%, più del doppio rispetto a quello degli altri beni commerciabili (+55,6%).
Risulta evidente la centralità e la rilevanza dei costi gestionali dell’abitazione e la necessità di avviare, a livello nazionale e provinciale, politiche per la casa e per le famiglie.
La UIL e Adoc del Trentino sottolineano che, anche da ISPAT, nei giorni scorsi è giunto il dato che nel 2024 per ben il 48,4% delle famiglie trentine le principali preoccupazioni riguardano le spese per l’abitazione, rispetto al 36,8% del 2001.
Oltre a nuove misure sulla casa, diventa ineludibile una diversa politica fiscale più equa e un intervento che risolva il deficit di concorrenza fra le imprese fornitrici dei beni e dei servizi obbligati che tanto incidono sui consumi e sulle spese delle famiglie italiane e trentine.
Segretario generale UIL del Trentino
Walter Alotti
Presidente ADOC
Massimo Cestari
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