Casa. I provvedimenti spot non bastano. Si mettano a disposizione più alloggi. I sindacati contro l’immobilismo della Giunta e la lentezza di Itea. “Mille appartamenti pubblici vuoti sono inaccettabili mentre le famiglie finiscono sotto sfratto. Si alzi l’integrazione al canone d’affitto e si aumenti l’Imis per chi tiene gli alloggi sfitti”
“Sulla casa servono interventi strutturali, che vadano oltre i provvedimenti tampone sulle bollette, pur apprezzabili. Il tema vero è mettere a disposizione più alloggi, anche a canone sociale. Mille appartamenti Itea sfitti sono inaccettabili mentre le famiglie finiscono sotto sfratto. Comprendiamo la necessità di liberare gli appartamenti d’emergenza, ma servono nuove case e servono misure che incentivino i proprietari a immettere sul mercato appartamenti oggi vuoti”. Lo dicono Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti, per Cgil Cisl Uil.
I sindacati chiedono che si acceleri sulla messa a disposizione degli alloggi di risulta. “Pur consapevoli delle difficoltà di reperire imprese edili, bisogna trovare delle soluzioni che accelerino la messa a disposizione e predisporre un piano pluriennale di ristrutturazioni. Limitarsi alla constatazione dell’oggi è poco”.
Altro tema è quello dell’integrazione al canone. “Con i prezzi alle stelle è ora di adeguare questo strumento, allargando la platea dei beneficiari ed aumentando la misura del contributo, adeguandolo all’inflazione”.
Cgil Cisl Uil chiedono anche che si riattivi il Fondo di Housing sociale, sospeso dal 2018, per dare risposte a quanti non hanno i requisiti per l’accesso all’alloggio pubblico ma nemmeno le risorse per accedere al mercato immobiliare privato. E per la stessa ragione è necessario estendere ai comuni minori il canone concordato, che riduce l’affitto per l’inquilino dando vantaggio fiscale al proprietario.
Infine bisogna incentivare i proprietari, anche attraverso la leva fiscale, a mettere sul mercato gli appartamenti sfitti. “E’ necessario modificare la Legge provinciale sull’Imis, prevedendo una penalizzazione a carico dei proprietari che non immettono i loro immobili nel mercato, contribuendo così al caro affitti”.
Per i sindacati le strategie da mettere in campo sono più di una, come più volte segnalato, ma è mancata la volontà politica di affrontare strutturalmente la questione casa. Per questa ragione rilanciano l’urgenza di convocare l’Osservatorio sulla casa. “Le dimensioni di emergenza sociale che sta assumendo il problema impongono un’azione condivisa con attori sociali e istituzioni per trovare soluzioni alle urgenze di oggi ma pianificare gli interventi dei prossimi anni. L’assessora Segnana non può più ignorare la questione”.
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