l’Adige – 10 febbraio 2024

Case di riposo, la Uil propone di graduare le rette con l’Isee

Contro il “caro-rette” delle case di riposo la Uil ieri ha fatto una proposta riprendendo il modello emiliano. Come è noto per gli ospiti delle Rsa quest’anno si era aperto con un aumento medio delle rette di 1,54 euro al giorno per posto letto. La retta alberghiera è una delle due fonti di ricavo per le Case di riposo ed è in carico alle famiglie; l’altra parte è costituita dalle quote sanitarie a carico della Provincia. La Uil e la Uil pensionati del Trentino, «oltre a rimarcare il peso degli aumenti messi in atto, sottolinea che il settore sanitario e assistenziale non può essere considerato in termini di produttività alla stregua di un’industria. Se si ha la pretesa di lavorare sempre al limite delle capacità – scrivono i due segretari sindacali – Walter Alotti e Claudio Luchini -, qualunque imprevisto può mandare in crisi il sistema e peggiorare la qualità dei servizi resi ma anche la qualità di vita dei professionisti che lavorano quotidianamente nelle Apsp». Dunque la Uil si rivolge al neo Assessore Tonina guardando all’esempio della giunta regionale dell’Emilia-Romagna che ha graduato la retta tramite l’applicazione dell’Isee. «In Emilia Romagna è stata quindi accolta la richiesta sindacale di attutire l’impatto sociale delle nuove rette già a partire dal 2024, con un intervento del Fondo sociale regionale, che in occasione del prossimo assestamento del bilancio verrà incrementato di 10 milioni di euro, destinati ai Comuni per ridurre l’importo delle rette a carico degli utenti con condizioni economiche medio basse. «Sarebbe un passo in avanti nel contrasto alle disuguaglianze territoriali nell’accesso ai diritti sociali universali».

 

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