26 maggio 2020 – Trentino
Cassa in deroga, accelerata per pagare le indennità
Inps. La vicepresidente Marialuisa Gnecchi: «Abbiamo lavorato per semplificare la procedura per quanto riguarda le province di Trento e Bolzano». In Trentino l’attendono in circa 300
TRENTO. La cassa integrazione in deroga, quella che è sempre stata l’ultima ruota del carro rispetto all’ordinaria, finalmente accelera. Arriverà presto agli esausti collaboratori di artigiani, parrucchieri, baristi che l’attendevano da mesi: «Penso tra una settimana, al netto degli arretrati», annuncia Marialuisa Gnecchi.
La vicepresidente dell’Inps è reduce da una riunione di cinque ore a Trento dove è stata decisa una procedura più agile per le due provincie autonome. Detto in sintesi, la circolare elaborata dall’Istituto stabilisce che gli enti erogatori, cioè i fondi territoriali di solidarietà, potranno avviare la procedura di liquidazione delle spettanze Cigd ( cassa integrazione in deroga) solo con una firma da apporre davanti al dirigente Inps. Prima di questa nuova circolare, il direttore del fondo era tenuto a rispettare una minuziosa procedura che prevedeva la stampa di ogni singolo decreto, la sua scannerizzazione, l’invio, la risposta, una nuova stampa, una ulteriore scannerizzazione e via così. Ora, con una semplice firma di accettazione-assegnazione “in presenza” del dirigente Inps , il percorso per avviare la Cigd sarà perfezionato senza ulteriori carichi burocratici. È stato dunque “normalizzato” il quadro normativo della cassa in deroga anche per le autonomie, che potranno così iniziare a far giungere agli interessati quanto loro spetta.
«Adesso si tratta di mettere in circolo le nuove procedure e conferma Luisa Gnecchi nel giro di pochi giorni le domande potranno essere smaltite».
Fatto salvo, aggiunge la vicepresidente nazionale Inps, lo smaltimento dell’arretrato. Ritmi accelerati comunque, negli uffici: anche nel fine settimana gli addetti sono stati alle prese con il perfezionamento delle procedure e l’avvio dell’esame delle richieste.
La cassa in deroga è ossigeno puro per un settore tra i più colpiti dalla crisi pandemica: da mesi, parrucchieri, ristoratori, baristi, piccole imprese famigliari sono state spesso costrette ad anticipare il denaro della Cigd ai propri collaboratori che, vista la natura stessa di queste micro imprese, non erano nelle condizioni di usufruire della cassa ordinaria. «Una circolare, questa -conclude Gnecchi -pensata proprio per i fondi del nostro territorio».
Possono richiedere la prestazione in deroga tutti i datori di lavoro del settore privato, inclusi quelli agricoli , della pesca e del terzo settore compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, per i quali, come detto, non trovano applicazione le tutele degli ammortizzatori sociali ordinari. Esclusi invece i datori di lavoro domestici. Ad oggi non è arrivato un quattrino nelle tasche dei trentini aventi diritto che, secondo la Cgil, sono circa 300 persone, mentre sono molti di più in Alto Adige. E infatti questo provvedimento era molto atteso proprio oltre Salorno, tanto che nei confronti dell’Inps si erano levate le lamentele della Provincia e dei sindacati. Per Cgil, Cisl, Uil questi ritardi erano riconducili anche alle procedure talvolta assurde dell’Istituto di previdenza sociale. Adesso la novità che dovrebbe accelerare l’iter dei pagamenti.
Scarica il pdf: Cassa ART 260520
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