25 marzo 2020 – Trentino

Cassa integrazione, al Trentino assegnati solo 8,5 milioni da Roma

Il decreto. Stabilito il primo stanziamento Olivi attacca la giunta Spinelli: i soldi ci saranno

TRENTO. Mancano 20 milioni di euro all’appello dei fondi stanziati dallo Stato per il sostegno dei lavoratori non coperti da trattamenti ordinari di integrazione al salario.
La denuncia è arrivata due giorni fa con una dura presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil. Ma la conferma che i fondi (al momento) sono al momento inferiori alla attesa è giunta ieri sera con la versione del decreto congiunto del Ministero del lavoro e di quello dell’Economia e delle Finanze. I quali, nel primo riparto delle risorse riservate alla cassa integrazione in deroga, attribuisce alla Provincia di Trento 8,5 milioni di euro. Una cifra molto più bassa di quanto atteso e anche molto più bassa di quella assegnata all’Alto Adige, pari a poco meno di 14 milioni di euro.
Sul punto va all’attacco l’ex assessore all’industria Alessandro Olivi (Pd): «Il Trentino rischia di perdere strumenti vitali per affrontare la crisi economica che colpisce duramente anche e soprattutto la nostra realtà. La quota di risorse stanziata dallo Stato in sede di riparto tra le Regioni per gli ammortizzatori sociali è infatti insufficiente e ci penalizza ingiustamente. Mancano circa 20 milioni. Una cifra enorme che vuol dire in prospettiva meno protezione per i lavoratori e meno strumenti per le imprese che vogliono resistere. La Giunta provinciale si sta dimostrando troppo remissiva, attendista e timida sul tema del lavoro. Serve invece una immediata iniziativa politica anche per salvaguardare le competenze dell’Autonomia. Per essere chiari, il Fondo di Solidarietà Territoriale “inventato” dal Trentino per estendere le tutele e le politiche attive per i lavoratori delle piccole imprese (che al momento ha un budget a disposizione pari a 14 milioni, ndr) deve continuare ad essere un valore aggiunto, un di più rispetto all’intervento statale soprattutto in una fase di emergenza. Invece, nell’inerzia, può diventare un espediente per far risparmiare lo Stato. Il momento richiede unità, responsabilità e collaborazione. Bene, noi ci siamo. Ma la Giunta si muova».
Accuse riprese anche dal presidente del Fondo di Solidarietà, il segretario della Cgil Andrea Grosselli, che spiega: «Serve una forte presa di posizione politica della Provincia. Dobbiamo sapere ora se le risorse ci sono o no perché è dal sostegno al reddito dei lavoratori che potrà partire la ripresa dell’economia trentina quando il virus sarà sconfitto».
A Olivi e Grosselli ha replicato ieri l’assessore Achille Spinelli: «Non c’è nessun immobilismo da parte della Giunta. L’Alto Adige in questa fase ha ricevuto più risorse per la cassa in deroga perché lì il fondo provinciale non tutela i lavoratori delle imprese con meno di 6 dipendenti. Il Trentino però, come abbiamo stabilito in diversi colloqui avuti in questi giorni con il Ministero e i vertici dell’Inps, riceverà più risorse dallo Stato nelle prossime assegnazioni anche a valere sull’articolo 19 del decreto Cura Italia”: questa la precisazione dell’assessore allo sviluppo economico e lavoro Achille Spinelli, in merito ad una questione che tocca naturalmente migliaia di lavoratori, e che è stata oggetto anche di una recente presa di posizione da parte dei sindacati. “Preme comunque sottolineare prosegue Spinelli che tutti i lavoratori del Trentino godono della copertura degli strumenti di cassa integrazione».

Scarica il pdf: Cig ART 250320 1