Cassa integrazione. La Provincia può estendere l’ammortizzatore sociale con risorse proprie. Cgil Cisl Uil: il problema di una copertura insufficiente esiste. Le imprese sollecitino l’assessore Spinelli
“Il problema della cassa integrazione insufficiente per i lavoratori della ristorazione e dei pubblici esercizi esiste. Esiste anche, però, una possibilità per dare risposte a livello locale ai nostri lavoratori e alle nostre imprese. La Provincia di Trento può finanziare con risorse proprie un ulteriore estensione dell’ammortizzatore sociale con causale Covid 19. Lo prevede una norma specifica del decreto Cura Italia e Bolzano si sta muovendo in questa direzione. Gli imprenditori dunque sollecitino Piazza Dante, per quanto ci riguarda siamo pronti a fare altrettanto”. E’ così che i tre segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino commentano la presa di posizione di Marco Fontanari, vicepresidente di Confcommercio trentina.
La questione è abbastanza semplice. Il decreto Rilancio Italia ha esteso di ulteriore xxx settimane la cassa integrazione con causale Covid, portandola ad un totale di 14 settimane. Chi ha chiuso l’attività a fine febbraio e non l’ha ancora riaperta o lo ha fatto solo in modo parziale, dunque, ha esaurito tutta la cassa disponibile. La norma varata dal Governo prevede ulteriori quattro settimane, ma solo a partire dal 1° di settembre, ad esclusione degli addetti del turismo e degli stabilimenti termali che ne possono usufruire, per evidenti ragioni in continuità. “Chi ha esaurito tutta la cassa e non rientra nei due settori in deroga di fatto si trova senza alcuno strumento – ammettono i tre sindacalisti -. Per questa ragione è importante che la Provincia si attivi subito e ampli la cassa disponibile per queste aziende”. C’è anche la possibilità che il Governo intervenga modificando la norma e prevedendo una fruizione in continuità per tutti. “Fino a quel momento però è opportuno attivarsi a livello territoriale sfruttando le prerogative che la legge di riconosce. L’assessore al Lavoro della Provincia di Bolzano, Philipp Achammer, sta lavorando con le parti sociali altoatesine per definire un accordo che preveda una proroga di ulteriori tre mesi della cassa integrazione Covid e dare, in questo modo, risposte. Ci attendiamo a questo punto che le associazioni datoriali trentine sollecitino l’assessore Spinelli a fare altrettanto. In questo caso non è Roma che va tirata per la giacchetta”, concludono i tre segretari.
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