L’Adige – Mercoledì 9 Ottobre 2024

C’è il via libera agli aumenti per gli stipendi dei dirigenti

Crescono le paghe di direttori generali (190 mila euro) e dirigenti (155 mila) delle società controllate dalla Provincia: il tetto massimo complessivo fissato in 240 mila

 

Via libera agli aumenti di stipendio. Mancava solamente la delibera ufficiale, e ora è arrivata. «Per i direttori generali delle società controllate, direttamente e indirettamente, dalla Provincia viene stabilito il limite massimo di 190.000 euro lordi annui. Per i dirigenti delle società controllate, direttamente e indirettamente, dalla Provincia, viene stabilito il limite massimo di 155.000 euro (che resta uguale a quanto previsto passato, ma con la possibilità di aumentare in casi particolari ndr) ai fini del trattamento economico lordo complessivo». Ancora, nel dettaglio della nuova norma: «I limiti sopra definiti tengono conto della somma dei compensi spettanti, comprensivi dell’eventuale applicazione di benefit, rimborsi forfettari, superminimi: in ogni caso dovrà essere sempre rispettato il limite massimo di 240.000 euro annui, tenuto conto anche dei compensi corrisposti da altre pubbliche amministrazioni o da altre società a controllo pubblico». Infine «ai dipendenti non dirigenti si applica il limite massimo di 90.000 euro lordi».

La spiegazione per la necessità di questo aumento è legata al tema dell’attrattività. Come aveva spiegato l’assessore Achille Spinelli, e come riportato anche nel documento, «ad oggi gli stipendi – legati a una delibera del 2010, poi aggiornata nel 2018 – non più rispondenti all’esigenza di rendere attrattivo il sistema trentino delle società controllate provinciali a figure professionali caratterizzate da profili di elevata e riconosciuta professionalità e competenza specialistica, anche in ambito nazionale, in grado di fornire un significativo valore aggiunto nell’ambito della gestione delle singole società e del sistema territoriale trentino nel suo complesso. Con questo provvedimento, quindi, si ritiene opportuno adeguare il livello delle retribuzioni soprattutto per le figure dirigenziali delle società, tenendo conto dell’esigenza di premiare la professionalità e rivedendo i limiti massimi stabiliti nel 2018».

Sempre molto sensibile al tema è il segretario generale della Uil Walter Alotti. «Ritengo gli aumenti ai manager delle partecipate fuori tempo e inopportuni. Si tratta di una crescita di più del 20% e parlavamo già di retribuzioni consistenti. E questa crescita arriva dopo quella di amministratori e sindaci. Se è vero che quegli stipendi erano fermi da tempo, è altrettanto lampante che anche il contratto dei Dirigenti della Provincia non è ancora stato rinnovato e che per il comparto privato, visto che queste partecipate sono tutte società per azioni, solitamente i compensi dei manager sono maggiormente calibrati rispetto ai risultati, quindi sulla parte variabile della retribuzione, piuttosto che su quella fissa. Oltretutto, visto dalla parte dell’opinione pubblica e dei cittadini, crediamo che i quattrini da destinare a questi professionisti, scelti ovviamente in via discrezionale dalla politica, potrebbero essere meglio spesi proprio nella pubblica amministrazione dove stiamo assistendo ad una fuga di tecnici ed alla difficoltà di reclutarne di nuovi, attratti dal più remunerativo settore privato».

Scarica il pdf: ADIGE ART aumenti 091024