20 agosto 2016 – Trentino, Corriere del Trentino

Cgil, Cisl e Uil: «I primi stipendi dimostrano che quello sottoscritto è un buon accordo»

«La revisione contrattuale del Progettone, finalizzata unicamente ad ampliare la platea dei beneficiari non ha affatto comportato uno stravolgimento negli stipendi degli attuali occupati». Lo affermano i segretari di Flai Fai e Uila del Trentino, Manuela Faggioni, Fulvio Bastiani e Andrea Meneghelli. « Finalmente possiamo dimostrare nero su bianco che le modifiche finora apportate all’impianto contrattuale, non producono le pesanti riduzioni di stipendio temute da alcuni». Il confronto tra la busta paga riferita alla mensilità di maggio 2016 e quella relativa alla mensilità di luglio 2016 evidenzia una sostanziale invarianza dello stipendio netto garantito.

“Forti del rapporto di fiducia costruito in quasi 30 anni di assemblee territoriali di settore, abbiamo sempre affermato che quanto concordato il 18 maggio 2016, non avrebbe certamente causato quelle penalizzazioni che i “detrattori seriali” hanno ingigantito ad arte per creare apprensione tra i lavoratori” scrivono i sindacati.

progettone

“I lavoratori sono assolutamente in buona fede, caduti nel tranello della demagogia e del populismo alimentato da rappresentanti che hanno impedito a diverse persone di ascoltare le nostre spiegazioni”, sottolineano i tre segretari. Nel corso delle 11 assemblee territoriali Flai Fai e Uila hanno sempre affermato in modo chiaro ed inequivocabile che le modifiche introdotte sarebbero, comunque, state sottoposte a verifica. Il Comitato Tecnico di Confronto, strumento dinamico ed innovativo, monitorerà la situazione del comparto e saprà trovare soluzioni utili a coniugare la salvaguardia di un salario “dignitoso” e, di conseguenza, di un trattamento pensionistico senza tagli “draconiani” (strumentalmente paventati da altri) con la necessità di garantire la sostenibilità, anche in futuro, di un sistema unico in Italia.

Non si dimentichi che il Progettone è stato fortemente voluto dal sindacato confederale e, in questi anni, ha accompagnato alla pensione migliaia di lavoratori residenti in Trentino”, aggiungono Faggioni, Bastiani e Meneghelli che rivendicano come “grazie a questa revisione contrattuale, concepita secondo logiche assimilabili ai contratti di solidarietà espansiva, potranno continuare ad accedere a questo strumento”.