17 luglio 2020 – Trentino

Cgil, Cisl e Uil. Nuova facoltà di Medicina, sindacati scettici

TRENTO. Se l’avvio formalizzato ieri della Scuola di medicina interuniversitaria tra l’Ateneo di Trento e quello di Verona rappresenta un successo per l’Università trentina perché ne amplia l’offerta formativa, per Cgil, Cisl e Uil del Trentino non è questa la strada per superare l’ormai cronico deficit di personale sanitario. «Si tratta di un importante tassello, anche se molto costoso, nella strategia di ulteriore sviluppo dell’offerta formativa della nostra Università» -commentano i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
Resta però sul tavolo e al momento irrisolto il problema della carenza di medici negli ospedali e nelle strutture territoriali della medicina di base e sulla continuità assistenziale. «La Facoltà di medicina non rappresenta la soluzione – insistono i tre segretari -. Per coprire i posti vacanti sul nostro territorio serve istituire un numero maggiore di borse di specializzazione per giovani medici laureati che poi dovrebbero prestare servizio nelle nostre strutture. Solo in questo modo saremo in grado di attrarre giovani medici e dare risposte alla comunità». Allo stesso tempo servono garanzie contrattuali e di crescita professionale.

Scarica il pdf: Medicina ART 170720