Cgil Cisl Uil a confronto con i candidati presidente. Il documento delle sigle sindacali.
L’appuntamento con il voto del 22 ottobre rappresenta uno snodo decisivo per rafforzare l’Autonomia speciale e per ribadirne la centralità nell’affrontare le grandi sfide che il Trentino ha davanti a sé, dalla deglobalizzazione alla rivoluzione digitale, dalla crisi climatica all’inverno demografico. Nessuna di queste si vince con slogan semplificatori perché problemi complessi hanno sempre soluzioni complesse. Soprattutto non è parlando d’altro – lupi, orsi, immigrazione, criminalità – che si potrà portare il Trentino in futuro di benessere, sostenibilità e coesione.
Per questo, accanto alla piattaforma unitaria di CGIL CISL UIL del Trentino presentata in occasione dell’assemblea pubblica del 20 settembre scorso a Trento, abbiamo deciso di sottoporre ai candidati presidenti alcune specifiche proposte che, grazie all’utilizzo lungimirante delle competenze in capo all’Autonomia, con il supporto delle istituzioni della conoscenza e all’interno di più ampie politiche strutturali, possono, a nostro avviso, garantire al Trentino un avvenire di prosperità, sostenibilità e coesione.
Giovani
Tra le tante iniziative che possono aiutare i giovani a costruire la propria autonomia – orientamento scolastico, qualità dell’istruzione, accesso alla casa, attrattività culturale, etc. – ce n’è una imprescindibile: il lavoro stabile e di qualità. Per questo proponiamo:
– la sostituzione di tirocini curriculari ed extracurriculari per i qualificandi/ti della formazione professionale e i diplomandi/ti degli istituti tecnici con contratti di apprendistato duale: tutti i giovani debbono essere retribuiti per il lavoro che fanno!
– estensione dell’apprendistato duale anche nell’Alta Formazione Professionale e nei futuri corsi di laurea professionalizzanti
Famiglie
La natalità sta crollando anche in Trentino. Bonus o provvedimenti estemporanei non servono a nulla. Va valorizzato il sistema provinciale di sostegni e servizi alle famiglie fondato sull’assegno Unico Provinciale e sull’offerta di strumenti educativi e di conciliazione. Per questo proponiamo:
– il rafforzamento del percorso nascita offerto dall’Apss fin dal 2015
– l’abbandono del coordinamento tra misure di contrasto alla povertà provinciale e statale per
scommettere sull’AUP Quota A, grazie a condizionalità e politiche attive
– il potenziamento dell’AUP Quota B e C per il sostegno alle famiglie con figli che va vincolata
all’utilizzo di servizi, finalizzata anche all’autonomia dei giovani e all’occupazione femminile
aumentando le detrazioni del secondo reddito ai fini Icef
– l’indicizzazione dell’Icef al costo della vita e delle misure del welfare familiare
Welfare
Il sistema sanitario pubblico trentino sta arretrando sotto la pressione dell’invecchiamento della popolazione e della difficoltà di reperire le professionalità necessarie. Allo stesso tempo l’assistenza sul territorio va rafforzata anche grazie al terzo settore e all’innovazione. Per questo proponiamo:
– la riduzione delle prestazioni in regime privato convenzionato e il disincentivo di meccanismi assicurativi del privato profit che riducono la qualità dei servizi e depauperano il sistema pubblico
– l’adozione di un piano di abbattimento delle liste d’attesa ripristinando le modalità organizzative pre-Covid
– il potenziamento della medicina territoriale attraverso una rete di assistenza che integri le
competenze di medici di base, infermieri di territorio e figure socio-assistenziali
– l’attuazione in Trentino di un programma di interventi per la non autosufficienza che traduca la legge delega nazionale, oltre alla voucherizzazione dell’assegno di cura
– la valorizzazione del terzo settore garantendo immediati miglioramenti contrattuali agli operatori e il superamento dell’appalto nell’affidamento dei servizi di assistenza
Casa
In questi ultimi anni le politiche abitative sono state fortemente ridotte. Bisogna invece rimettere al centro il tema casa per dare risposte in primis ai giovani e alle famiglie più deboli. Per questo proponiamo:
– la reintroduzione del fondo di housing sociale per la realizzazione di alloggi a canone moderato a favore in particolare dei giovani
– l’avvio di un serio piano per la realizzazione di nuovi alloggi a canone sociale e la ristrutturazione degli alloggi Itea sfitti
– l’introduzione di politiche provinciali strutturali per l’efficientamento energetico delle abitazioni private
– il sostegno fiscale alle locazioni di lungo periodo e la penalizzazione di quelle brevi e degli alloggi sfitti
– la definizione di interventi a sostegno dell’acquisto della prima casa in zone ad alta densità abitativa o turistiche e il sostegno alle famiglie che hanno necessità di rinegoziare il mutuo per la prima casa
– Il varo di un fondo contro la morosità incolpevole a sostegno dei locatori
Investimenti
L’aumento del costo del denaro e il rallentamento della dinamica economica riducono la propensione delle imprese agli investimenti, in particolare delle aziende industriali che per prime hanno scontato l’ingresso in recessione dei principali mercati di sbocco europei. Ciò rischia di ridurre la competitività del sistema economico provinciale e penalizzare produttività e transizione ambientale, anche al netto dell’attuazione del Pnrr e degli investimenti pubblici locali. Per questo proponiamo:
– un piano straordinario di sostegno agli investimenti delle imprese nella transizione energetica e nella sostenibilità ecologica usando le leve finanziarie dell’Autonomia per attuare il Green Deal Industrial Act anche in Trentino
– l’abolizione degli sgravi Irap a pioggia e l’aumento della selettività degli incentivi alle imprese, potenziando gli investimenti in R&D
– il contrasto al costante processo di deindustrializzazione del Trentino rafforzando il ruolo di Trentino Sviluppo per la crescita delle imprese e per l’attrazione di investimenti privati
– il pieno coinvolgimento dei sindacati nelle politiche industriali provinciali, a partire dal ripristino della firma delle rappresentanze dei lavoratori dei patti con obblighi occupazional
Inclusione
L’immigrazione è un processo inarrestabile che va gestito in modo lungimirante per favorire l’integrazione di quanti arrivano sul nostro territorio, utilizzando la domanda di lavoro delle imprese anche in funzione del pieno inserimento dei migranti. Le differenze sono un arricchimento per questo vanno contrastate le forme di intolleranza e discriminazione. Per questo proponiamo:
– il ripristino del sistema di accoglienza diffusa dei rifugiati richiedenti asilo, unico reale strumento per l’integrazione e la risposta al bisogno di sicurezza dei cittadini
– il pieno rifinanziamento dei servizi di accoglienza e inclusione, dai corsi di lingua e cultura italiana ai percorsi di formazione e inclusione occupazionale
– la riproposizione dei corsi sull’educazione di genere per le alunne e gli alunni della scuola trentina
– il rafforzamento degli organici scolastici dedicati agli alunni con bisogni educativi speciali
Università e ricerca
La conoscenza è l’investimento più importanti per il futuro della nostra comunità. Per questa ragione l’Autonomia deve continuare a garantire le risorse necessarie a qualificare l’offerta di istruzione a tutti i livelli. Nel bel mezzo della rivoluzione digitale gli investimenti pubblici in ricerca sono un valore aggiunto. Per questo proponiamo:
– il rafforzamento del finanziamento provinciale all’Università di Trento a garanzia della qualità della didattica, della ricerca e del trasferimento tecnologico
– il potenziamento del diritto alla studio in particolare sul fronte dell’accesso degli studenti universitari fuori sede ad alloggi e studentati
– l’avvio di un centro di competenze per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti di ogni ordine e grado
– il consolidamento degli istituti di ricerca trentini e, accanto ad una focalizzazione della fondazione HIT, il pieno sostegno del trasferimento tecnologico verso il tessuto produttivo locale, in particolare verso le piccole imprese del terziario e dell’artigianato e il mondo dell’agricoltura
Lavoro
A giugno la disoccupazione in Trentino è stata del 3,5% e il tasso di occupazione sfiora il 71%. Il mercato del lavoro, dunque, è ancora dinamico anche se sta esplodendo la cassa integrazione. Il tema resta la qualità dell’occupazione, in particolare per i segmenti più fragili come le donne e i giovani. Per questo proponiamo:
– la penalizzazione nell’accesso agli appalti e agli incentivi provinciali delle aziende che occupano personale a tempo determinato acausale, in somministrazione o attraverso appalti e subappalti privati o quelle che applicano contratti collettivi non rinnovati
– il potenziamento degli organici di Agenzia del Lavoro per qualificare i servizi di orientamento e incontro domanda/offerta e il supporto alla crescita delle imprese locali
– il rifinanziamento dei sostegni al reddito per i cassintegrati
– il sostegno alla contrattazione territoriale ed aziendale favorendo la crescita di stipendi e salari del lavoro pubblico e privato
– il varo di azioni a favore dei Neet, il contrasto del part time involontario che colpisce la componente
femminile e la promozione dell’age management e delle staffette generazionali
– il potenziamento di prevenzione e controllo per la salute e la sicurezza sul lavoro
– L’utilizzo delle risorse derivanti dalle sanzioni per implementare iniziative innovative sul fronte salute e sicurezza
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