7 marzo 2017 – Trentino, Corriere del Trentino
Cgil, Cisl, Uil. Entrate e dogane. I dipendenti contro la delega
Desta allarme l’eventuale conflitto d’interessi di un soggetto pubblico che diventerebbe contemporaneamente controllato e controllore. Solleviamo dubbi sull’imparzialità dei futuri controlli a causa delle numerose partecipazioni dirette e indirette della Provincia in aziende locali e i molti legami contrattuali e politici sul territorio». A denunciare i pericoli, a loro avviso connessi alla delega fiscale, sono Luigi Diaspro, Giuseppe Pallanch e Carlo Alberto Incapo, rappresentanti rispettivamente di Cgil e Cisl Funzione pubblica e di Uil Pubblica amministrazione. I tre manifestano la contrarietà delle sigle confederali al progetto, forti del pronunciamento dei lavoratori del comparto: in 260 su 400 (65%) hanno firmato in opposizione al passaggio di delega delle funzioni statali delle due Agenzie (Entrate e Dogane) alla Provincia. «Il nostro – precisa Incapo – non è un no del sindacato a priori. È un rifiuto ragionato». Cgil, Cisl e Uil partono dal risultato delle assemblee dei dipendenti delle Agenzie delle entrate e delle dogane di Trento. La raccolta firme è conclusa con 260 adesioni sui 400 dipendenti totali, sparsi fra capoluogo, Rovereto, Riva del Garda, Tione, Cles, Borgo Valsugana. «L’ipotesi della delega – spiega Diaspro – condiziona gli accertamenti fiscali sul territorio. Inoltre, arreca un indebolimento di tutela, professionalità e status degli addetti». Per le sigle il rifiuto non è dettato solo da ragioni sindacali. «Il sistema incardinato nell’Agenzia delle entrate, ente nazionale autonomo dal ministro di riferimento, funziona e sta dando ottimi risultati sul fronte della lotta all’evasione fiscale, il cancro di questo Paese» prosegue il rappresentante Cgil Fp. «L’esclusione dei tributi armonizzati quali l’Iva porterebbe con tutta probabilità a una scissione delle competenze, indebolendo il sistema. Teniamo conto che anche nel tessuto produttivo trentino il ricorso all’elusione e all’evasione è elevato. Non bisogna abbassare la guardia». I sindacati temono il prevalere di dinamiche di clientelismo e consenso politico sul rigore e l’equità nel prelievo. «Dato che i nove decimi delle entrate locali vanno alla Provincia, c’è un problema per il finanziamento futuro dell’autonomia – aggiunge Pallanch — Per giunta, il progetto della delega è un pasticcio. C’è la concreta possibilità di avere due agenzie invece di una. Incapo conclude: «Nel caso della delega fiscale, tutte le funzioni delle Agenzie passerebbero alla Provincia. Esiste il pericolo di una commistione tra controllato e controllante».
Scarica il pdf: delega ART 070317
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