3 febbraio 2018 – Trentino
Chiude la catena Promod in 12 licenziati in regione
L’azienda di abbigliamento femminile gestisce tre punti vendita a Trento, Bolzano e Merano. Ieri è partita la procedura di mobilità in tutta Italia
E’ un brutto colpo per il commercio, sia a livello nazionale che a livello locale. Promod, multinazionale francese specializzata nella vendita di abbigliamento femminile, chiude in Italia. Lo ha comunicato ieri ai sindacati con una lettera in cui si specifica che verrà avviata la procedura di mobilità per i 176 dipendenti. La multinazionale possiede 27 punti vendita in Italia di cui 3 in regione, uno a Trento, uno a Bolzano e uno a Merano. I dipendenti altoatesini che saranno messi in mobilità in regione sono una dozzina, tre a Trento, cinque a Bolzano e quattro a Merano. Ma, come spiega Walter Largher della Uiltucs, ci sono anche altri lavoratori con contratto a tempo determinato o interinali. Quindi le conseguenze della chiusura in regione saranno non certo leggere. La Promod ha giustificato la sua decisione con la crisi economica che ha ridotto fortemente i margini. I sindacati, però, criticano l’atteggiamento delle multinazionali che aprono negozi in serie e poi chiudono tutto alle prime avvisaglie di crisi. Largher spiega che questa chiusura è la diretta conseguenza di una politica commerciale sbagliata: «Le multinazionali aprono negozi in serie e poi chiudono lasciando i danni sul territorio. Ed è chiaro che in un territorio così piccolo le conseguenze si sentono ancora di più». La segreteria della Uiltucs aggiunge: «I dipendenti sono rimasti ovviamente scioccati dalla comunicazione. Giravano delle voci, ma in concreto si è saputo solo oggi (ieri ndr) della cessazione dell’attività. Un duro colpo anche perché l’occupazione nella grande distribuzione organizzata è quasi esclusivamente al femminile. Questo significa tanti sacrifici per le donne e le famiglie coinvolte, già penalizzate dal part-time e paghe basse, con turnistiche che rendono difficile la conciliazione famiglia e lavoro ». Nella nota della segreteria poi si aggiunge che il problema sta a monte: «Il fatto che i colossi come Promod e H&M vengono spinti ad abbandonare l’Italia lasciando senza occupazione centinaia di lavoratrici e lavoratori è allarmante. Il continuo scricchiolare delle grandi strutture commerciali indica un fragilità del tessuto imprenditoriale preoccupante che, troppo spesso, gestisce le lavoratrici e i lavoratori come mero dato statistico: un “divide et impera” che a noi sta ricompattare nell’interesse generale di tutti i lavoratori». Da considerare anche che spesso le politiche commerciali e di prodotto non tengono conto della situazione finanziaria e quindi portano a un’offerta non in linea con la comanda.
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