Corriere del Trentino – Martedì 29 Ottobre 2024

Cisl e UIL: clima positivo – CGIL, bocciatura netta: il confronto è scarso e poco produttivo

Posizioni divergenti dei sindacati sull’operato dell’esecutivo

 

TRENTO – Nel tracciare le linee programmatiche del Fugatti bis, il governatore era stato chiaro: «Serve un nuovo patto sociale», aveva dichiarato. E i sindacati fin da subito si sono sentiti chiamati in causa, anche se il rapporto tra le sigle e piazza Dante era tutto da ricostruire. Nel corso della prima legislatura di Fugatti, CGIL, CISL e UIL hanno spesso contestato una certa reticenza al dialogo da parte della giunta, ma un anno dopo la riconferma del presidente leghista, la musica sembra cambiata, almeno solo per CISL e UIL.

«Il clima ora è sicuramente positivo, sebbene alcune perplessità rimangano» osserva Walter Alotti, segretario della UIL — E tra i maggiori dialoganti vedrei gli assessori Marchiori e Spinelli. Una lettura, questa, che coincide con quella di Michele Bezzi: «In quest’ultimo anno il dialogo è migliorato rispetto al primomandato — fa il punto il segretario della CISL — Mi auguro però che il coinvolgimento delle parti sociali aumenti ulteriormente».

Di tutt’altro avviso è invece il segretario della CGIL: «Il livello del confronto è stato basso e poco costruttivo», taglia corto Andrea Grosselli. E sull’operato di Fugatti fino ad oggi è altrettanto lapidario: «Come CGIL il nostro giudizio è negativo». Grosselli salva solamente l’ultimo accordo sulla legge 6, con la quale la Provincia verserà contributi solo alle aziende in regola, che hanno adottato i contratti collettivi. «È l’unica luce in una lunga notte nella quale le promesse sono rimaste fino ad oggi lettera morta».

Per la CGIL, insomma, non è da considerarsi un buon traguardo nemmeno la chiusura degli arretrati del pubblico impiego e il rinnovo dei contratti con risorse impegnate in assestamento di bilancio: «Con un’inflazione che ha raggiunto il 16%, gli aumenti salariali per il triennio 2022-2024 coprono solo la metà del perdita del potere d’acquisto dei lavoratori» — rilancia Grosselli — In questo c’è una mancanza di disponibilità della giunta provinciale». Non ci sono lodi neppure per CISL e UIL: «A livello nazionale è stato fatto qualcosa di genere — ribatte Bezzi — ed è stato frutto dell’impegno delle categorie ma anche della Provincia. È giusto che si evidenzino gli aspetti positivi».

Alotti conclude: «C’è riluttanza nell’affrontare la partita degli ammortizzatori sociali e del welfare sociale, a partire dall’assegno unico e dalle agevolazioni sulla base di Icef e Isee». E sulle politiche della casa: «Siamo in attesa di un cambio di passo rispetto alla sistemazione del patrimonio Itea e all’attivazione del piano di housing sociale fermo ormai al 2018». Quindi l’immigrazione, di fronte alla quale per Bezzi «manca lo sforzo di vedere i lati positivi e di abbandonare i discorsi legati a una certa ideologia».

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