Corriere del Trentino – Venerdì 25 Ottobre 2024
Cittadini preoccupati. I sindacati: un tavolo con Comune e Provincia
Lanciata una petizione, raccolte 500 firme
Trento – Dai sindacati alle circoscrizioni, passando dall’amministrazione comunale ai residenti. Tra di loro emergono principalmente «preoccupazione e perplessità», considerate la decisione di Poste Italiane di chiudere nei prossimi mesi gli uffici postali a Ravina, Villazzano, Cristo Re e alla Motorizzazione civile. La prima ufficialità è arrivata mercoledì, proprio a Ravina. Quando sulla vetrata dell’ufficio postale è apparsa la comunicazione di chiusura, annunciata per il prossimo 16 dicembre.
Il provvedimento ha spinto Mariacamilla Giuliani, presidente della circoscrizione di Ravina, a lanciare una petizione online per cercare di salvare il «prezioso sportello», che in un solo giorno ha raggiunto oltre cinquecento firme. E tanta «amarezza» anche per Alessia Tarter, presidente della circoscrizione di Villazzano. Contrari al provvedimento anche Alberto Pattini e Tiziano Uez di Autonomisti per Trento: «Riteniamo un disservizio tale decisione, anche se si intende risparmiare — affermano Pattini e Uez. — La situazione che preoccupa i residenti è soprattutto gli anziani, che saranno costretti a spostarsi allo sportello più vicino a loro».
Contrarie anche le organizzazioni sindacali. Uil e UilPost del Trentino puntano il dito soprattutto sul mancato rinnovo della convenzione di Poste Italiane con la Provincia: «È stata interrotta da Fugatti qualche anno fa — dichiarano Walter Alotti e Concetta Inga, rispettivamente segretario generale della Uil del Trentino e segretaria provinciale di UilPost —. Infatti a Bolzano, dove prosegue la collaborazione, processi di riduzione dei servizi non si vedono e sono comunque sempre frutto di un ragionamento con il partner provinciale».
Il problema è stato al centro di un incontro tra le sigle e l’amministrazione provinciale qualche mese fa. Un confronto definito «deludente» da UilPost che, dopo la condivisione da parte di Poste Italiane del proprio piano, è pronta a chiedere un’ulteriore «faccia a faccia» alla Provincia. «All’allarme a suo tempo lanciato dal sindacato, il presidente Fugatti e il sindaco Ianeselli non hanno più dato retta — continuano Alotti e Inga — Ora che il ridimensionamento sul territorio procede a scapito per Trento con i grandi lavori in corso e il congestionamento del traffico, ci si augura che qualcuno si muova e si relazioni con Poste Italiane».
Proseguono i segretari: «Chiediamo l’attivazione di un tavolo informativo con Provincia, Comune, Poste Italiane per trovare soluzioni e modalità compatibili con l’interesse delle istituzioni locali, dei lavoratori e dei cittadini». Una decisione già urgente per i clienti più deboli e fragili della nostra comunità autonoma. La sindacato chiede dunque di bloccare il quadro e ritardare la chiusura degli uffici postali a Trento e in Trentino.
Scarica il pdf: CORRIERE ART Poste 251024
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