11 settembre 2016 – Trentino

Clil, per i docenti servono più riconoscimenti

I sindacati pronti a chiedere un miglior trattamento per i docenti che useranno le lingue straniere. Intanto domani parte l’anno scolastico con 86 mila iscritti

«Sul trilinguismo c’è stata troppa enfasi e pochi fatti». Pietro Di Fiore della Uil scuola sintetizza così il suo parere sul fatto che manchino più di mille insegnanti per la realizzazione del progetto trilinguismo in tutto il Trentino.

Cinzia Mazzacca della Cgil Scuola rincara la dose: «Abbiamo sempre detto che prima di avviare il progetto si doveva formare il personale docente necessario. Invece hanno voluto partire già a pieno ritmo e questi sono i risultati». I sindacati hanno intenzione di mettere la questione sul tavolo per il rinnovo del contratto degli insegnanti, come spiega Cinzia Mazzacca: «Per sviluppare competenze linguistiche ci vuole molto tempo e anche per apprendere le metodologie Clil. Era prevedibile che ci sarebbero stati problemi. Ma c’è anche un altro fenomeno da tenere ben presente: chi ha le competenze linguistiche necessarie spesso non è disponibile ad andare a insegnare sul Clil e questo perché l’impegno, soprattutto per quanto riguarda la programmazione, è molto maggiore e non c’è nessun riconoscimento né in termini di ore né in termini economici. Noi abbiamo intenzione di mettere la questione sul tavolo della contrattazione. Del resto se si vuole realizzare un progetto come quello del trilinguismo, si deve essere disposti a investire le risorse necessarie».

Di Fiore critica il metodo scelto: «Noi eravamo critici sul fatto che la politica non solo abbia scelto di spingere sull’insegnamento delle lingue straniere, ma abbia anche scelto la  metodologia Clil. Ecco questo doveva essere lasciato alla libera scelta degli insegnanti. Invece c’è stata un’invasione di campo e adesso si vedono i risultati. Gli insegnanti seria  mente preparati per insegnare la propria materia in lingua straniera sono pochissimi e non tutti sono d’accordo sul Clil. In molti pensano che ci si debba concentrare sulla materia e non sulla lingua straniera veicolare. Molti insegnanti spiegano che si possa raggiungere il livello di conoscenza B2 di inglese anche con metodologie diverse dal Clil».

La difficoltà, si spera temporanea, del progetto trilinguismo giunge proprio alla vigilia dell’apertura della anno scolastico. Secondo i dati diffusi dalla Provincia, gli iscritti alla scuola trentina sono ben 86.239 in lievissimo calo rispetto all’anno scorso quando gli
iscritti erano 86.538. Del resto gli iscritti alla scuola trentina sono in quasi costante aumento dal 2006/2007, quando erano 79.829. Già l’anno successivo si era arrivati a più di 81 mila iscritti e poi l’aumento è stato quasi sempre costante. Questo a dimostrazione anche di come il sistema scolastico abbia saputo ridurre al minimo la dispersione scolastica. Andando nel dettaglio, si vede che la scuola dell’infanzia conta 15.391 iscritti, la primaria 27.111, la secondaria di primo grado 16.711, la secondaria di secondo grado 20.800 e la formazione professionale 6.226. In proporzione, è stata proprio la formazione professionale, che in Trentino è provinciale, a far registrare l’aumento maggiore.
L’anno scolastico che si aprirà domani, vede al nastro di partenza ben 3850 classi, 717 di queste sono nella scuola dell’infanzia, 1.449 nella primaria, 719 nella secondaria di primo grado e 965 nella secondaria di secondo grado. Per quanto le superiori, i professionali sono in calo con 639 iscritti, mentre tengono i licei, con 11.716 iscritti e i tecnici, con 8.445 iscritti.

Scarica il pdf: Clil ART 11(9)16