l’Adige – 29 luglio 2022

Cliniche, 500 lavoratori senza contratto

Sono 500 lavoratori, medici, psicologi, infermieri, ausiliari, personale tecnico, impiegati, nelle cinque grandi cliniche private trentine: la Solatrix di Rovereto, che da sola conta 172 addetti, Villa Regina e Eremo ad Arco, Villa Bianca e San Camillo a Trento. Hanno avuto, dopo quattordici anni, il loro ultimo contratto nazionale nell’ottobre 2020, relativo al triennio 2016-2018. L’aumento medio mensile stabilito per gli stipendi fu, per la categoria D, di 154 euro. Da allora attendono il contratto territoriale. Che non vuol dire soldi ma gestione degli orari, dei tempi, dei turni. Una cosa diventata ancora più importante da quando c’è la pandemia e questi lavoratori e lavoratrici, come quelli della sanità pubblica, sono in prima linea contro il Covid. Ancora oggi, visto che alla Solatrix da questa settimana è stato riaperto il reparto Covid con 20 posti.
Negli ospedali i reparti dedicati ai malati di Covid sono già stati riaperti. Ora tocca anche alla Solatrix, che aveva già fornito questo servizio nei periodi di punta della pandemia. Intanto però la clinica roveretana ha avviato ulteriori reparti: da marzo 2021 è partita l’attività chirurgica mentre altri 6 posti letto sono previsti per la degenza post-operatoria. Soprattutto grazie a questa espansione, i ricavi 2021 della Solatrix sono lievitati a 21,6 milioni di euro, molto di più, come è logico, dei 13 milioni di euro dell’anno terribile 2020, ma anche nettamente superiori all’ultimo anno pre-pandemia, il 2019, quando ammontavano a 17,7 milioni di euro. Il bilancio 2021 si è chiuso con un utile netto di 217mila euro. Insomma la Solatrix, come le altre grandi case di cura, è diventata un vero e proprio ospedale. Anche per questo i dipendenti chiedono di non essere lasciati indietro non solo in termini di remunerazione, ma anche di organizzazione del lavoro, capitolo particolarmente cruciale di questi tempi. Così i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto alle cliniche di arrivare all’accordo territoriale, ma fino ad ora non c’è stata risposta e non sono previste convocazioni di tavoli di trattative.
Così la Uil Fpl ha preso l’iniziativa di una raccolta firme su un documento che in pochi giorni
ha visto la sottoscrizione di 300 lavoratori e lavoratrici del settore. «Chiediamo -si legge nella petizione inviata agli amministratori delegati di Solatrix, Villa Regina, Eremo, Villa Bianca, San Camillo -che venga ripresa la trattativa della contrattazione decentrata interrotta unilateralmente dalla parte datoriale. Facciamo presente che il contratto nazionale di lavoro 2016-2018 è stato siglato in ottobre 2020 e il blocco della contrattazione decentrata sta comportando delle disuguaglianze tra realtà lavorative sia economiche che giuridiche nei nostri confronti».
«Il contratto nazionale della sanità privata è stato raggiunto due anni fa, ora manca la contrattazione decentrata cioè il secondo livello territoriale -afferma il segretario della Uil Flp Sanità Giuseppe Varagone -In questo caso non si tratta di stipendi ma di orario di lavoro: minuti della vestizione e svestizione della divisa, minuti di consegna, programmazione dei turni, lavoro agile, lavoro notturno, part time».
«In questi anni di pandemia i lavoratori e le lavoratrici della sanità privata hanno fatto un grande lavoro come i loro colleghi della sanità pubblica -sottolinea Varagone -Ora che riaprono i reparti Covid sono di nuovo impegnati in prima linea». Inoltre, come si vede nel caso della Solatrix, queste strutture sono diventate grandi e complesse. «Perciò abbiamo raccolto le firme: a questi lavoratori va dato quanto dovuto».

 

Scarica il pdf: ADIGE sanita ART 290722