Commercio. La competenza sugli orari di apertura non resti solo uno spot. La norma di attuazione non è ancora in vigore. Sindacati: bisogna migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutte le lavoratrici e i lavoratori, non solo di pochi. Per favorire la contrattazione la Giunta non ha fatto nulla
“La possibilità che la Provincia di Trento ottenga la competenza sugli orari di apertura degli esercizi commerciali è senza dubbio positivo. Purtroppo però per la grande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori della distribuzione non cambierà nulla perché le decisioni autonome di Piazza Dante toccheranno solo i piccoli punti vendita periferici e delle zone montane. Per chi lavora nelle strutture commerciali dei centri maggiori tutto rischia di restare come ora, perché ridurre gli orari di apertura andrebbe contro le regole sulla concorrenza definite a livello statale. Ai lavoratori e alle lavoratrici non servono norme manifesto, ma risposte concrete che migliorino le loro condizioni di lavoro”. I segretari di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Stefano Picchetti, dunque, preferiscono restare con i piedi per terra e ricordano che già una volta, nel luglio del 2020 con la legge provinciale della Giunta Fugatti, commessi e addetti alle vendite sono stati illusi. Poi nulla è cambiato. “Di quella legge provinciale dopo l’impugnativa della Corte Costituzionale è rimasto valido solo il secondo articolo, quello voluto fortemente dalle organizzazioni sindacali, e che prevedeva che la Giunta favorisse un’intesa territoriale per migliorare migliori condizioni di lavoro. Su questo non possiamo che registrare una totale assenza da parte di questo Governo provinciale”.
Per i sindacati in attesa di definire i contorni della norma di attuazione, bisogna agire sulle questioni relativi conciliazione tra vita di lavoro e vita personale, la turnistica e i riposi, le maggiorazioni economiche per le giornate festive e una maggiore diffusione e flessibilità dei servizi per i genitori lavoratori. “Questa parte della legge è rimasta totalmente disattesa. Restiamo contrari alle aperture festive e domenicali e continueremo a batterci a livello nazionale e provinciale per il diritto al riposo festivo per gli addetti del commercio. Ma nella ricerca concreta di risposte ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, vanno percorse tutte le strade, anche quella negoziale, migliorando le condizioni retributive, favorendo la conciliazione, aumentando le turnazioni e i riposi. Il tutto all’interno di un contratto territoriale. Su questo fronte il sindacato è pronto e le proposte non mancano”.
Trento, 21 settembre 2023
No Comments