Corriere del Trentino – Sabato 14 Settembre 2024

«Con la cassa integrazione cala la qualità della vita»

Walter Alotti (UIL): «Non si usi la crisi tedesca per ritardare i contratti»

A. R.

Quando un lavoratore inizia a guadagnare meno non è un buon segnale. Se poi questo succede in un territorio ricco come il Trentino-Alto Adige, può nascere un grosso problema. Questo il rischio paventato dalla Cgil del Trentino e dell’Alto Adige per il prossimo futuro, anche a causa della brusca frenata della locomotiva tedesca.

«La situazione del settore automotive è sicuramente preoccupante e poi non c’è ancora un accordo europeo su questo tipo di gestione, quindi ci si fa concorrenza all’interno dei Paesi europei», spiega Cristina Masera, segretaria della Cgil Alto Adige. «Se la situazione perdura, si andrà in difficoltà perché qui il costo della vita è alto. Scenderà il livello di qualità della vita».

La prospettiva non è positiva neanche per il segretario generale della Cgil Trentino, Andrea Grosselli: «Abbiamo un quadro internazionale incerto e stanno rallentando gli investimenti delle imprese». La Cgil vede un duplice problema all’orizzonte: il rallentamento della produzione, che aumenta il numero di cassa integrati, e il calo della domanda estera. «Il combinato di queste problematiche è davvero preoccupante», dice Grosselli. «Serve un sostegno al reddito e una spinta agli investimenti privati».

Walter Alotti, segretario della UIL, aggiunge che i due problemi del futuro saranno la crisi abitativa («Riguarda sia i lavoratori che le imprese») e la riconversione del personale. «Ci sono nuove concorrenze più dinamiche e produttive», sottolinea Alotti. «La politica industriale deve fare selezione rispetto ai sussidi e agli aiuti da dare. In questo momento, non si usi la paura della crisi tedesca per ritardare il rinnovo dei contratti».

 

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