29 marzo 2020 – Trentino
Conbipel in concordato preventivo Preoccupati i 25 dipendenti dei punti vendita di Trento e Pergine. La società era in difficoltà da tempo, l’epidemia Covid 19 le ha dato il colpo di grazia. Duro il sindacato: «L’azienda è stata superficiale, chiederemo la cassa integrazione»
TRENTO. La situazione di Conbipel non era florida, e ciò si sapeva. Ma nei giorni scorsi la società, a sorpresa, ha depositato richiesta di concordato preventivo. L’azienda ha due punti vendita a Trento, in via San Pietro e in via Brennero, al Top center, e un altro negozio a Pergine per un totale di circa 20-25 addetti, che rischiano di rimanere senza lavoro. L’epidemia di Covid 19 pare essere estranea alla crisi del gruppo che ha radici ben più antiche, ma è verosimile che la serrata che ormai dura da oltre due settimane abbia dato il colpo di grazia a una situazione di fatto già molto compromessa.
La UilTucs, che a livello nazionale si è incontrata con i vertici di Conbipel, con la quale doveva discutere della richiesta di ammissione alla cassa integrazione in deroga per l’emergenza Covid-19, si è infatti trovata di fronte uno scenario ancora peggiore del previsto. «L’azienda scrivono i delegati Uiltucs ha affrontato il tema con superficialità e dimostrato debolezza argomentativa in merito. I risvolti sono certamente problematici. Le competenze maturate al 18 di marzo e relative ad ogni lavoratore risultano nei fatti congelate in capo all’avviata procedura concorsuale. L’impresa ha informato circa lo stato di difficoltà che si sarebbe aggravato tra l’aprile 2019 e febbraio del 2020. I tentativi messi in atto di acquisire liquidità per il tramite dell’ingresso di un nuovo azionista, non avendo trovato riscontro, hanno accelerato la crisi aziendale. Di seguito con il mese di marzo il tracollo dei fatturati ha fatto degenerare la situazione».
Uiltucs, assieme agli altri sindacati di settore Filcams e Fisascat, ha chiesto di poter ricevere e valutare una nota circostanziata della richiesta di cui alla legge fallimentare e praticare un urgente incontro con l’amministratore delegato. «L’impresa si è resa disponibile a determinare quanto chiesto entro la prossima settimana» recita la nota del sindacato.
«Conbipel preseguono i delegati sindacali ha di seguito comunicato le modalità e la tempistica relativa alla avvenuta progressiva sospensione delle attività in ragione dell’emergenza Covid-19 e la volontà di voler chiedere l’utilizzo della cassa in deroga a partire da lunedì 9 marzo fino al 10 maggio prossimo Ciò anche al fine di tutelare tutti i dipendenti sospesi dal lavoro. Per ciò che riguarda le regioni Lombardia, Veneto e Emilia Romagna le settimane di cassa in deroga potrebbero essere 13 (dal 2 marzo al 31 maggio). Il confronto su entrambe le tematiche è stato aggiornato al prossimo primo aprile», vale a dire mercoledì. Sul destino dei dipendenti trentini è ancora presto per dire l’ultima parola, ma è chiaro che per loro si prospetta un periodo molto difficile.
Scarica il pdf: Conbipel ART 290320
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