“Conferenza provinciale per l’edilizia abitativa” : finalmente dopo 5 anni un’occasione di incontro di CGIL CISL UIL con L’Assessorato all’Edilizia Abitativa e Presidenza ITEA. Basta immobilismo. Serve ripristinare dialogo e comunicazione con parti sociali ed enti locali. Più investimenti e azioni concrete per la realizzazione di più alloggi a canone sociale, maggiore velocità nelle assegnazioni e ripartenza del piano di Housing sociale. Richiesta maggior attenzione anche al fenomeno degli sfratti esecutivi ed alle modalità per far fronte al caro energia per gli inquilini delle case in affitto, pubbliche e private..
“Tenere fermi più di 1.200 alloggi Itea, il 10% circa del patrimonio edilizio della Spa, mentre le famiglie faticano a sostenere i costi di un’abitazione e restano in lista d’attesa per anni è sconcertante. Ed è grave che questa situazione non sia dovuta all’oggi, ma vada avanti da tempo. Abbiamo nuovamente sollecitato, questa mattina in sede di “Conferenza provinciale per l’edilizia abitativa”, la Provincia a mettere in campo politiche abitative che vadano incontro ai bisogni della comunità. Così come chiediamo ad Itea di accelerare sugli investimenti in edilizia abitativa e procedure di ripristino e messa a disposizione degli alloggi di risulta. Su entrambi i fronti, nulla o pochissimo si è mosso”. Usano parole dure i segretari di Cgil Cisl Uil, Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti nel commentare la partecipazione del Sindacato alla conferenza stessa. I dati rilasciati dai funzionari provinciali comunque confermano un trend che va avanti da tempo, come sottolineano i sindacalisti. “dal 2020, ultimo dato che abbiamo a disposizione sul bilancio sociale, Itea ha assegnato solo 242 alloggi. E’ il dato più basso dal 2007. Ad oggi viene soddisfatto meno del 10% delle richieste in graduatoria”.
Una situazione che si inserisce in un quadro complesso per le famiglie trentine che, a causa prima della crisi Covid, oggi del carovita, della ripresa degli sfratti ed oggi dei costi energetici, fanno sempre più fatica a trovare sul libero mercato un’abitazione. “Proprio per questa ragione chiedere, totalmente inascoltati dall’assessora, abbiamo ribadito la richiesta di attivazione dell’Osservatorio provinciale sulla casa – insistono Faggioni, Bezzi e Alotti -. Sarebbe un primo importante passo per monitorare le dinamiche abitative e mettere in atto soluzioni condivise. Mancano alloggi e mancano, in molti comuni, anche soluzioni per fronteggiare le emergenze abitative. Servirebbe quindi una seria assunzione di responsabilità di Itea e delle istituzioni, Provincia, comunità di valle e comuni. L’Assessore Segnana si è impegnata a prendere in considerazione le proposte delle OO.SS. confederali e delle Associazioni degli Inquilini programmando degli incontri prima possibile.
Riguardo all’emergenza sfratti si procederà ad una verifica che preveda l’attivazione in Trentino del “Fondo per la morosità incolpevole”, che esiste nel resto d’Italia e che potrebbe dare una boccata d’ossigeno a quelle famiglie che per situazioni indipendenti dalla loro volontà non riescono più a sostenere il costo di un affitto.
Altro ragionamento che è scaturito dalla Conferenza sarebbe quella di rielaborare una nuova Legge sull’edilizia pubblica, vista l’intervenuta inadeguatezza della cosiddetta Legge Dalmaso, la L.15 del 2005, rispetto al nuovo contesto sociale, economico e storico.
Anche la legge provinciale che regola l’imposta comunale sulla casa, l’IMIS, che non prevede una penalizzazione fiscale, a differenza di quella statale, per le abitazioni sfitte, private o perché no, pubbliche andrebbe rettificata e integrata.
L’altra leva a medio termine, che ha dato risposte a 700 famiglie trentine ed è scaduta dal 2018 è il decollo, il convenzionamento, la riedizione di un Fondo di Housing Sociale, per alloggi da destinare a chi è troppo abbiente per ottenere un rilascio di alloggi a canone sociale pubblico e non abbastanza ricco per ottenere un mutuo dal sistema creditizio. Nel 2021, a livello nazionale è stata attivata un’altra piattaforma cui ha aderito Cassa Deposito Prestiti e quindi per CGIL CISL e UIL sarebbe opportuna la riproposizione dell’esperienza precedente in alleanza e finanziamento di una SGR, Cassa del Trentino e Provincia autonoma di Trento.
Riguardo all’emergenza “boom” delle spese di riscaldamento è stata proposta una soluzione diversificata per i condomìni privati, quelli pubblici e quelli dove le due diverse tipologie coesistono. Per la prima fattispecie (in affitto da privati) si potrebbe pensare di allargare il numero dei beneficiari del “contributo per l’affitto” (attualmente fino a circa 250€ al mese) alzando la soglia Icef prevista e almeno raddoppiare l’importo minimo del contributo già in essere (almeno da ottobre ’22 a maggio ’23), sperando poi nella normalizzazione della situazione. L’operazione potrebbe avere un costo aggiuntivo per la Pat di circa 5/6 milioni complessivamente per le famiglie che potrebbero eventualmente beneficiarne.
Per le famiglie assegnatarie di alloggi pubblici in ITEA potrebbe essere la stessa società provinciale a prevedere una rateizzazione “spinta” dei costi del riscaldamento degli inquilini in difficoltà, facendo garanzia a Dolomiti Energia, altra società provinciale a maggioranza pubblica, per il pagamento dilazionato nel tempo delle bollette dei tanti impianti centralizzati dei propri condomìni.
Certi della centralità della materia e della comprensione anche da parte dell’Assessora Segnana e di ITEA dell’urgenza ad intervenire, CGIL CISL e UIL trasmetteranno un documento riassuntivo di tutte le problematiche afferenti “la Vertenza Casa”, in attesa dell’apertura del percorso di incontri annunciato quest’oggi in sede di “Conferenza provinciale per l’edilizia abitativa”.
Per CGIL CISL UIL del Trentino
Faggioni Bezzi Alotti
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