COMUNICATO STAMPA
3 agosto 2017
Contestazione malattie, le precisazioni della UIL del Trentino.
La UIL del Trentino, in riferimento alle lettere della Sede Regionale dell’INPS che contestano ai lavoratori ed alle lavoratrici alcuni periodi di malattia che non risulterebbero essere coperti da certificazioni mediche od ospedaliere all’Istituto previdenziale, osserva e precisa quanto segue.
L’INPS ha inviato, pur legittimamente, in ossequio alla propria circolare 147 del 1996, delle comunicazioni di contestazione in un periodo non felice dell’anno, quello spesso concomitante con le ferie degli interessati e della breve chiusura per ferie anche degli uffici dei Patronati (il Patronato ITAL UIL chiuderà i propri uffici dal 10 al 18 agosto p.v. a cui possono rivolgersi gratuitamente tutti gli interessati.
Proprio per queste ragioni, e per evitare fenomeni di intasamento degli uffici per richiesta di assistenza o informazione, si precisa che il termine di 15 giorni per rispondere alla contestazione, è riferito solo al caso in cui la persona intenda giustificare subito le assenze contestate. Magari inviando la documentazione in suo possesso di facile reperimento (ad es. certificato di degenza ospedaliera locale) a comprova di quanto affermato.
E’ comunque ammesso l’eventuale ricorso al provvedimento entro 90 giorni dalla data di ricezione della lettera raccomandata, tempo utile alla ricerca di documenti e certificazioni mediche non immediatamente fornibili all’Istituto, ma reperibili presso altri enti, istituti di cura o medici curanti.
Per quanto riguarda il merito della vicenda, l’ITAL UIL conferma che l’INPS ha agito secondo quanto previsto dalla normativa e precisamente come specificato al punto 3 dalla circolare INPS 147 del 1996. Non di rado, purtroppo, anche i medici che certificano le malattie dei lavoratori e delle lavoratrici sbagliano nel rilascio dei certificati, soprattutto in quelli di “continuazione di stato di malattia”, non coprendo i festivi fra un certificato e il successivo.
Questo tipo di contestazioni, oggi, probabilmente è più rilevante che in passato. Non è più scontato che la prestazione lavorativa sia circoscritta ai canonici cinque giorni feriali e nell’attuale quadro di flessibilità del lavoro e del contrasto al fenomeno dell’assenteismo, l’assenza per malattia che i medici devono certificare deve essere effettivamente concessa e calibrata sull’effettivo stato di salute del lavoratore e non sul calendario dei suoi riposi settimanali o di turno.
Il Segretario Generale
UIL del Trentino
Walter Alotti
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