12 novembre 2021 – l’Adige

Contratto, la Uil chiede più soldi

La Uil Funzione pubblica e la Uil Scuola del Trentino, rappresentate dai segretari Marcella Tomasi e Pietro Di Fiore (nella foto), hanno ottenuto ieri un incontro con l’assessore al lavoro Achille Spinelli, per parlare del rinnovo del contratto del pubblico impiego, un incontro che avevano sollecitato già a fine ottobre per chiedere un «adeguato stanziamento di fondi per il riconoscimento contrattuale del triennio 2019/21 e un degno accantonamento di un budget relativo al periodo successivo a partire dal ‘22». L’assessore Spinelli ha ascoltato le richieste dicendo che riferirà al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, il quale fino ad ora non ha mostrato l’intenzione di aumentare le risorse previste a bilancio per il contratto del pubblico impiego. «Sappiamo -scrivono in una nota dopo l’incontro Di Fiore e Tomasi che sono accantonate risorse pari a 98 milioni di euro. Leggiamo che il presidente sarebbe intenzionato a destinarne solo 35 milioni per il triennio ’19-’21. Troppo pochi se li sommiamo ai 10 milioni a regime, già utilizzati per la vacanza contrattuale: siamo a 45 in luogo dei 67 milioni previsti dal protocollo sottoscritto nel gennaio 2020. Un protocollo che non è solo atto di contenuto politico, ma genera un impegno negoziale preciso e condiviso con le parti sociali». Il sindacato ha proposto all’amministrazione provinciale che per il riconoscimento del periodo 19 -21 siano fin da subito utilizzati una parte dei 63,3 milioni programmati per i rinnovi del prossimo triennio (2022 -2024). «Non è pensabile un “salto contrattuale” degli anni che vanno dal ’19 al ’21: non è ammissibile in termini assoluti, -sostengono i due sindacalisti -ma soprattutto non lo è perché si tratta del periodo che, a causa della pandemia, ha impegnato i lavoratori degli enti locali e della scuola in compiti particolarmente gravosi». Intanto, si dice preoccupato anche Bartolomeo Tricarico, del sindacato Flp-Enti Regione. «Non abbiamo ancora notizie certe, ma crediamo -scrive -che anche per quanto riguarderà il nostro specifico rinnovo contrattuale, non ci saranno decisioni diverse da quelle adottate dalla Giunta provinciale e, di fatto, questo significherà che dopo un rinnovo contrattuale 2016 – 2018 decisamente deludente e addirittura peggiorativo riguardo alcuni aspetti di carattere giuridico, ci attende un vuoto economico di ben 3 anni. Dobbiamo far arrivare il nostro forte dissenso rispetto a queste scelte politiche miopi».
Nel frattempo Il piano per il lavoro agile della Provincia di Trento è stato analizzato dall’Ocse come caso di studio sulle nuove forme di organizzazione del lavoro.

 

Scarica il pdf: ADIGE Pubblico ART 121121