l’Adige – 03 dicembre 2022

Contratto medici: 16 milioni. I sindacati soddisfatti. Intanto Fugatti: «Non piangersi addosso»

Le partite sono due: quella economica, grazie alla forte apertura da parte della Provincia, è sostanzialmente chiusa. Quella normativa, invece, è apertissima e si annuncia particolarmente combattuta. Stiamo parlando dei medici, del loro contratto, del loro benessere lavorativo, della sanità pubblica trentina.
Ieri sera c’è stato l’incontro – con una rapidissima convocazione, anticipata rispetto alla data prevista la prossima settimana – tra l’intersindacale dei medici e i dirigenti provinciali Giancarlo Ruscitti (sanità), Luca Comper (personale) e Franca Bellotti (risorse umane). Dopo la protesta dei camici bianchi, che mercoledì si sono riuniti in assemblea (le sigle: Aaroi Emac, Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Anpo, Ascoti, Cimo, Cimop, Fesmed, Fials Medici, Cgil, Fassid, Fvm e Uil Dirigenza medica) con una partecipazione da record ma che già negli scorsi mesi avevano dato segnali di malessere, la Provincia ha stanziato le risorse. «Rispetto a quelle che erano le prospettive – ci hanno detto i medici e rappresentanti sindacali – abbiamo trovato una disponibilità maggiore e importante. Oltre ai 7 milioni già stanziati con la delibera di qualche mese fa, ce ne sono altri 9». Un totale, quindi, di 16 milioni di euro (erano circa 12 fino a qualche giorno fa) che servirà per integrare i contratti scaduti ormai da anni. «Per il triennio 2016/2018 ci sono due milioni per coprire le indennità in meno rispetto al livello nazionale», aggiungono i rappresentanti sindacali.
«Siamo soddisfatti di queste risposte sulla partita economica. L’incontro di oggi (ieri ndr) era informale, non c’è stata alcuna firma, ma era importante trovare un punto di contatto perché la Provincia dovrà inserire un emendamento nella finanziaria in discussione a breve. Ci ritroveremo, indicativamente, nei primi quindici giorni di gennaio».
Pur senza una firma, la partita economica e prettamente sindacale possiamo considerarla chiusa. Ma quella che resta aperta e tutta da giocare, come accennato, è quella normativa. Le parti sembrano essere clamorosamente distanti.
Ieri il presidente Maurizio Fugatti è tornato a parlare dei “medici con la valigia”. Più tecnicamente del tema mobilità. E se il presidente dice che «Ce l’hanno chiesto i medici stessi di potersi spostare tra le varie sedi, sia da Trento verso le valli, sia dalle valli verso Trento» e il direttore Giancarlo Ruscitti aggiunge che «la norma dice che si lavora per l’Apss e non per un singolo ospedale all’interno dell’Azienda», i medici in assemblea su questo punto sono stati chiarissimi, sottolineando che «la mobilità è solo volontaria, non andremo da un ospedale all’altro».
Insomma, la Provincia vorrebbe, ad esempio, poter mandare i medici che lavorano al Santa Chiara a coprire turni a Cavalese o a Borgo. Ma i medici, almeno quelli che hanno parlato nei giorni scorsi in assemblea – e non quelli che hanno parlato con il presidente Fugatti -, non ne vogliono sapere. E gli ordini di servizio fatti dall’Azienda sanitaria nei mesi scorsi, proprio per portare camici bianchi dove c’era bisogno, non sono certo stati presi bene.
«Non abbiamo bisogno di medici con la valigia, ma di medici che si possano spostare per garantire i servizi ai cittadini», ha aggiunto Ruscitti.
Infine Fugatti, sulle proteste di medici e infermieri: «Questa rappresentazione della sanità trentina fa male al territorio. «Questo continuo piangersi addosso non credo faccia bene: il sistema sta tenendo e ci sono anche delle eccellenze di cui si parla meno. Il clima che abbiamo trovato negli ospedali periferici visitati negli ultimi giorni è costruttivo».

 

Scarica il pdf: ADIGE sanita ART 031222