04 novembre 2021 – l’Adige
Contratto, sindacati all’attacco «Fugatti ha la lingua biforcuta»
I sindacati del pubblico impiego sono imbestialiti, si sentono presi in giro e non risparmiano critiche durissime nei confronti del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che viene accusato di parlare «con lingua biforcuta» e di essere un «bugiardo seriale» perché non mantiene fede agli impegni presi sul rinnovo del contratto per i 35 mila dipendenti pubblici trentini, dopo aver comunicato ai segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino di voltafaccia di voler saltare il triennio 2019/’21, «Un fatto inedito e gravissimo che tuttavia conferma quello che abbiamo sempre detto -scrivono in una nota congiunta Cinzia Mazzacca , B eppe Pallanch, Stefania Galli, Giuseppe Varagone, Maurizio Valentinotti, Cesare Hoffer, Ennio Montefusco -al di là di parole di circostanza, pacche sulle spalle ed elogi pelosi qua e là, questo Presidente e questa Giunta provinciale vedono come fumo negli occhi il comparto pubblico, un bacino evidentemente di poco interesse elettoralistico, e proprio non ce la fanno a pensare di “sprecare” risorse per questi privilegiati, neppure nel quadro del mutato scenario economico finanziario di maggior favore per le casse provinciali, appena salutato in pompa magna. L’indecenza di questo tiro mancino ci viene sottolineata dalle tantissime telefonate, messaggi e mail che ci stanno arrivando in queste ore da parte delle lavoratrici e dei lavoratori delle autonomie locali, sanità, scuola, formazione professionale, ricerca, che stentano a credere a questa ennesima prova di inaffidabilità, che continua nella svalorizzazione e nella mortificazione del loro lavoro da parte di questo Presidente».
«E’ ora proseguono i sindacati che il presidente Fugatti la smetta di nascondersi e convochi formalmente le categorie dei comparti per dire loro cosa intende fare del servizio pubblico trentino. Valuteremo nelle prossime ore le ulteriori iniziative di mobilitazione già preannunciate lo scorso 26 ottobre, non escludendo lo sciopero generale dei comparti pubblici». Il presidente Maurizio Fugatti ha replicato con uno stringato comunicato in cui invita i dipendenti pubblici a riconoscere la difficoltà del momento e a fare la loro parte: «Sul rinnovo del contratto pubblico questa giunta non dice bugie ed anzi è pronta ad onorare l’impegno preso. Al netto delle difficoltà contingenti e straordinarie che pur erano state messe in conto al momento della sottoscrizione del patto con i sindacati». «Credo che i trentini -aggiunge Fugatti -sappiano riconoscere lo sforzo che la Provincia sta facendo per garantire un sostanziale equilibrio fra le componenti di un sistema complesso qual è il nostro; uno sforzo che trova una rappresentazione oggettiva: metà delle risorse che siamo riusciti a recuperare nella nuova trattativa con lo Stato sono proprio destinate a questi rinnovi».
Dopo l’incontro sul bilancio avuto ieri tra il presidente Fugatti e le parti sociali e la riunione del giorno prima proprio sul contratto del pubblico impiego dove è stata comunicata la brutta notizia, si dice molto deluso il segretario della Uil trentina, Walter Alotti, che commenta: «Grande insoddisfazione e preoccupazione riguardo alla solita destinazione, a senso unico, a favore pressoché totale delle categorie produttive ed imprese, degli stanziamenti di bilancio non rientranti nelle spese fisse di funzionamento della PAT. Sia le previsioni di materia fiscale ( Irap) che quella di investimento riguardano soprattutto aiuti e contributi alle imprese e poco e niente ai cittadini (addizionale Irpef). Altro motivo di insoddisfazione -sottolinea Alotti -la mancata previsione di stanziamento di risorse per il rinnovo contrattuale dei lavoratori pubblici 2019-2021, per il quale nel gennaio 2020 aveva assunto precisi impegni, anche in caso di sciagure, come quelle poi avvenuta del Covid. Il presidente avverte il segretario della Uil se la dovrà quindi vedere con le categorie dei lavoratori pubblici degli enti locali, della scuola e della sanità». Durante l’incontro con il presidente Fugatti, anche il segretario della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, si è espresso in modo molto duro sul contratto del pubblico impiego: «Se c’è un problema finanziario e si chiede un sacrificio ai dipendenti pubblici lo si può fare ma a proponendo un patto, prendendo impegni in termini di welfare o altro. Il rinnovo è un atto dovuto ed è improprio che Fugatti dica che lo si fa solo perché ora sono arrivati i soldi da Roma». Soddisfazione per la manovra annunciata viene espressa, al contrario, da Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento, che dichiara: «È una manovra importante, alla luce delle risorse che la Provincia è riuscita a portare a casa in modo permanente nella trattativa con lo Stato. È equilibrata e piena di buon senso». Confindustria ha apprezzato in particolare la conferma delle agevolazioni Irap alle imprese.
Scarica il pdf: ADIGE Pubblico ART 041121
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