18 marzo 2018 – Trentino
Controlli sui treni locali, ecco i rinforzi
È entrato in servizio il personale aggiuntivo. E la Provincia chiede aiuto anche alle forze dell’ordine che viaggiano gratis
Giovedì pomeriggio erano in due (oltre al capotreno) in servizio sul treno regionale veloce 2261, uno dei convogli considerati più “complicati” per quanto riguarda il mancato pagamento del biglietto e l’ordine pubblico a bordo. Ma i controllori aggiuntivi dei treni provinciali, che hanno preso servizio il 14 marzo, sono in realtà quattro: la divisa è quella di Trenitalia, ma il servizio è pagato dalla Provincia che in questo modo conta di aumentare la sicurezza sui treni e diminuire l’evasione. Il loro compito è quello di affiancare il capotreno nella normale attività, ma soprattutto nelle situazioni più calde quando come spieghiamo nel pezzo qui sotto, riferito a un’operazione del 28 febbraio scorso far rispettare il regolamento può diventare particolarmente difficile. Si tratta di un’operazione ulteriore rispetto alle squadre di “Protezione aziendale” che già pattugliano i treni locali per dare la caccia agli evasori del biglietto a bordo di convogli dove nei momenti di massima affluenza possono viaggiare anche 4-500 persone. Tra loro tanti studenti e pendolari, ma sono soprattutto gli stranieri extracomunitari a creare problemi a bordo. Non si tratta di richiedenti asilo, ma di stranieri che ogni giorno si spostano da Verona al Trentino Alto Adige nel tentativo di rimediare qualche soldo con la vendita sulle strade o semplicemente chiedendo l’elemosina.
Ma oltre al potenziamento dei controlli previsto da tempo in collaborazione tra Provincia e e Trenitalia l’assessore Mauro Gilmozzi nei giorni scorsi ha chiesto al commissario del governo di Trento, Pasquale Gioffrè, di invitare gli uomini delle forze dell’ordine che viaggiano a bordo dei treni con una smart card gratuita, a qualificarsi di fronte al personale delle ferrovie nel momento in cui salgono a bordo, in modo che la loro presenza possa essere utile in caso di necessità. Un invito che parte dal fatto che la Provincia garantisce circa 1.900 tessere di circolazione gratuita ad altrettanti uomini appartenenti all’arma dei carabinieri, alla polizia, alle polizie locali, alla guardia di finanza e all’esercito e ora chiede la loro collaborazione (sia che viaggino in divisa o in borghese) per garantire la sicurezza sui convogli. Tutto questo assieme a una serie di verifiche avviate da poche settimane sull’utilizzo corretto di tutte le tessere gratuite, non solo quelle in uso alle forze dell’ordine. In particolare l’obiettivo è di verificare che queste tessere (che sono anonime) vengano utilizzate solo dagli aventi diritto.
Sul fronte della sicurezza sui bus urbani ed extraurbani l’altro giorno i lavoratori hanno espresso preoccupazione in occasione del congresso della Uil Trasporti. Ma i dati sembrano indicare una situazione meno calda rispetto a quella sulle ferrovie. In particolare i casi di violenza a bordo hanno raggiunto un picco nel 2015 (23 casi di cui 6 con conseguenze per il personale viaggiante) ma sono quindi diminuiti negli anni successivi: 9 casi nel 2016 (2 con conseguenze per il personale) e 13 casi nei primi 8 mesi del 2017 (di cui 2 con conseguenze per il personale). Le linee più calde, come è evidente dalla tabella che pubblichiamo qui sopra, sono quelle del servizio urbano. Sul tema della sicurezza degli autobus il dirigente del servizio trasporti provinciale, Roberto Andreatta, ha ricordato che sono 119 i bus urbani dotati di telecamere mentre altri 54 saranno pronti entro aprile. Mentre sull’extraurbano sono stati stanziati 108 mila euro che consentiranno di attrezzare 25 bus (il costo è di 4 mila euro l’uno) sulle linee più sensibili.
Scarica il pdf: treni ART 180318
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