8 luglio 2017 – Corriere del Trentino
Coop Alto Garda, freno agli esuberi
Primo incontro dopo il commissariamento. Sindacati soddisfatti: «Confronto positivo»
L’ultimo incontro fra i vertici dell’azienda e le rappresentanze sindacali, un mese fa, si era chiuso in maniera burrascosa. Muro contro muro sul piano industriale da 15 esuberi approvato dall’azienda lo scorso maggio e niente di fatto. A breve giro era seguito il commissariamento della cooperativa. Ieri il confronto fra sindacati e Coop Alto Garda, rappresentata questa volta dal commissario Maurizio Postal, è ripreso. Soddisfatte Uiltucs, Fisascat Cisl e Filcams Cgil. Postal non rilascia dichiarazioni: «Lo farò quando ci saranno risultati da comunicare».
Era la prima volta che commissario e sindacati si sedevano attorno al tavolo, insieme al nuovo direttore Rudi Manfrini. «Un incontro costruttivo» lo definisce Vassilios Bassios (Uiltucs), che alla vigilia auspicava una ripresa della discussione che «sgomberasse il campo dalla questione esuberi del personale, nonostante siano previsti dal piano industriale». «La questione viene affrontata in maniera diversa, più incoraggiante — afferma al termine dell’incontro, durato circa due ore e mezza — si sta costruendo un percorso con obiettivi ben definiti: c’è molto lavoro da fare ma questo nuovo atteggiamento è già un passo avanti».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli altri sindacalisti. «Sono soddisfatto perché le questioni sono state messe sul tavolo con estrema chiarezza e trasparenza — commenta Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl) — abbiamo chiesto di capire meglio i contenuti del piano industriale che non ci era mai stato consegnato e non c’è stato diniego».
Non si discosta di molto il pensiero di Mirko Carotta (Filcams Cgil): «Si è trattato di un appuntamento soddisfacente — rileva — almeno sono stati messi in luce con chiarezza gli argomenti da discutere».
Ovvero, fra le altre cose,la riduzione del costo del lavoro, che incide quasi per il 18% sui ricavi della cooperativa. Con soddisfazione dei sindacati, però, l’intento del commissario è di non prevedere esuberi, almeno non fra i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato, prevedendo di optare per altri strumenti. Valutando, dunque, la possibilità di effettuare pre-pensionamenti, oppure l’opportunità di trasformare rapporti a tempo pieno in contratti part time (che hanno un costo inferiore) o ancora la rimodulazione degli orari di lavoro. Ancora, di rinnovare un contratto integrativo aziendale con maggiori flessibilità da parte dei dipendenti e l’opportunità dell’impiego degli stessi lavoratori in situazioni di necessità lavorativa differenti.
Fra gli obiettivi del commissariamento, che proseguirà fino a maggio del 2018, ci sono anche, ovviamente, il ripristino della struttura dirigenziale e della governance della cooperativa, l’avvio della sistemazione del conto economico e il mantenimento dell’equilibrio finanziario della struttura.
I sindacati, nel corso dell’incontro, hanno poi sollecitato la necessità di superare la disdetta del contratto di lavoro aziendale ed evidenziato la disponibilità dei dipendenti rispetto alle previsioni di flessibilità poste in essere dall’azienda.
Le prossime settimane saranno dedicate alla valutazione delle proposte elaborate al termine dell’incontro. I sindacalisti ne parleranno con i lavoratori: «Cercheremo, nel minor tempo possibile, di trovare soluzioni che portino al rinnovo del contratto integrativo e poi a valutare le novità organizzative sui vari negozi per rilanciare la cooperativa» spiega Avanzo.
La data del prossimo incontro non è ancora stata fissata, ma prevedibilmente sindacati, commissario e direttore si riuniranno nuovamente entro la fine di luglio.
Il tempo per consentire a Postal di approfondire ulteriormente le questioni legate al bilancio e alle dinamiche organizzative interne e anche per giungere alla nomina del vice-commissario, che ancora manca.
«Dobbiamo riuscire a sfruttare al meglio questo mese per trovare un’intesa almeno prima di agosto, quando sarà difficile continuare la discussione e sarà dunque importante arrivarci con degli intendimenti concordati» conclude Bassios. «Senza dimenticare che c’è anche la fiducia dei soci da riconquistare» chiude Carotta.
Scarica il pdf: Coop ART 080717
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