19 ottobre 2016 – Corriere del Trentino

Coop integrativo, prolungare l’accordo ponte di tre mesi

Si arricchisce di un capitolo la vicenda legata alla contrattazione integrativa della Coop Alto Garda.

Dopo l’accordo di rilancio introdotto nel 2015 a sostituzione temporanea (fino alla fine del 2016) del vecchio integrativo aziendale e l’annuncio della disdetta, in un incontro con i sindacati ieri è stata formalizzata la proposta della cooperativa di applicare l’accordo ponte per tre mesi in più, fino alla fine di marzo. Una proposta che, però, non è stata accolta con entusiasmo.

La disdetta dell’integrativo rimarrebbe un punto fermo.

La cooperativa fa sapere di aver ribadito alle sigle sindacali la propria disponibilità ad aprire «immediatamente» il tavolo della contrattazione. In quest’ottica è da collocare la proposta fatta ieri mattina: «Se ce n’è la volontà — dichiara la direttrice Arianna Comencini — con più di cinque mesi davanti c’è tutto il tempo di redigere un testo condiviso.
L’alternativa al vecchio integrativo non è il vuoto, ma un nuovo integrativo. Siamo pronti a scriverlo». Aggiunge: «La disdetta era un atto dovuto e indispensabile per garantire un futuro alla cooperativa».

La proposta della Coop è stata riportata ieri sera da Cgil, Cisl e Uil ai lavoratori nel corso di un’assemblea che si è tenuta nella sede di piazzale Mimosa a Riva (dalle 20.30). Al momento di andare in stampa l’incontro, durante cui era attesa una decisione sulla linea da tenere, non era ancora terminato.

Già ieri pomeriggio la proposta ha provocato qualche reazione da parte dei sindacati.

La Cgil ha fatto sapere di «non condividere» la proposta: «A fronte del ritiro della disdetta, Filcams ribadisce la piena disponibilità di affrontare tutte le criticità di coop per trovare una soluzione condivisa». «Il problema — precisa Mirko Carotta (Cgil) — non è di tempo, ma che si vuole pensare un integrativo legato solo alla redditività e ai margini di guadagno della Coop».

Vassilios Bassios (Uil):

«La posizione la decide l’assemblea. Il fatto positivo è che non c’è il vuoto, ma una proposta alternativa».

Lamberto Avanzo (Cisl) è possibilista e vede nei «due mesi e mezzo che ci separano dall’ufficialità della disdetta» un possibile «margine di manovra», «magari a fronte di garanzie sul congelamento della disdetta». L’ultima parola ai lavoratori, ma prima di un’eventuale agitazione la strada potrebbe essere quella di un incontro dei sindacati con i soci e il Cda della Coop.

Scarica il pdf: coop-integrativo-art-191016