1 novembre 2016 – Trentino
Coop Riva, in 80 all’assemblea, ma il cda diserta l’incontro
Circa 80 i presenti tra lavoratori e soci, principalmente i primi, che hanno partecipato all’assemblea aperta a soci e Cda (nessuno dei membri si è però presentato) svoltasi nella serata di ieri all’ex sala biblioteca delle Damiano Chiesa e tenuta unicamente da Cgil dopo la frattura sindacale avvenuta nell’ultimo incontro con la presidente Chiara Maino e la direttrice Arianna Comencini.
Un incontro per mettere in chiaro quelli che sono stati gli ultimi risvolti che hanno portato Coop Alto Garda a dialogare con solo due sigle sindacali, Cisl e Uil, escludendo momentaneamente Cgil.
Presenti tra gli altri l’onorevole Mauro Ottobre e il presidente della conferenza dei sindaci e primo cittadino di Drena, Tarcisio Michelotti, che ha invitato il Cda alla presa di coscienza.
«L’auspicio è quello di far valere il buonsenso e che nel Cda prevalga la ragione di credere nel lavoratore che è colui che fa la differenza». «In questo – spiega Michelotti – ci sarà un tornaconto.
Bisogna dare dignità al lavoratore, pur piccola, ma credo sia legittimo pretenderla». Michelotti ha ricordato i principi con i quali la Cooperativa è stata fondata e alle cui fasi di fondazione lo stesso Michelotti ha partecipato.
«Siamo partiti per dare una risposta immediata alla classe operaia – continua Michelotti Sentire dopo tanti anni che i rapporti tra i princìpi di chi dirige e la risorsa umana che vi lavora si sono interrotti e logorati è per me una sofferenza».
«Per poter far funzionare la macchina chiosa il presidente dei sindaci ci vuole benzina, una benzina che faccia quadrare i conti e far andare avanti l’azienda: disdire un contratto non mi sembra una cosa opportuna e si rivelerà controproducente». Meno nostalgico e più deciso Efrem Fava, anch’egli memore delle fasi iniziali della Cooperativa altogardesana.
«A ricordare l’inizio – racconta Fava – mi viene rabbia». «Abbiamo partorito un mostro – dichiara Fava – Vorrei invitare i soci a restituire la tessera perché sono stati traditi gli ideali di fondamento della Cooperativa».
Preoccupazione anche da parte dell’onorevole Ottobre. «Vi è ovvia preoccupazione quando viene meno il rapporto tra operaio e azienda – sottolinea l’onorevole – e questo è un vento non solo locale ma nazionale». «La disdetta è un atto vile – continua Ascoltate il vostro sindacato che è sulla strada giusta. Non è sbagliata la politica di Coop è mancata invece la forma.»
La questione per il sindacato, però, è più profonda e si nasconde con molta probabilità nei dati che Coop Alto Garda non vuole rilasciare, soprattutto nei rapporti con Sait e sui costi dello spazio commerciale al Blue Garden. «La Coop va rilanciata chiosa Franco Bertoldi ex direttore di Coop Alto Garda – si andava bene fino a quando le scelte erano prese con i lavoratori».
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