15 febbraio 2021 – Trentino
Coronavirus in Trentino, sindacati contro Provincia: “Vaccini ai cinquantenni su chiamata, agli ottantenni su prenotazione. Che senso ha?”
Cgil, Cisl e Uil chiedono di cambiare modello organizzativo: “Si prenda atto degli errori e si facciano più tamponi”
“I numeri parlano chiaro: in Trentino il trend del contagio è in risalita ed è per questa ragione che da lunedì saremo in zona arancione. Comprendiamo le preoccupazioni delle imprese turistiche, dei bar e dei ristoranti come quella di moltissimi lavoratori stagionali, e non solo, che vedono svanire del tutto la possibilità di una seppur minima ripartenza. Al di là delle facili polemiche resta la domanda se le scelte intraprese fino ad oggi dalla Giunta provinciale e dai tecnici dell’Azienda sanitaria, che li supportano, abbiano fatto più male che bene al Trentino, sia sul piano della salute pubblica, sia su quella dell’economia e del lavoro”. Lo dicono i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino all’indomani dell’ufficializzazione del passaggio della provincia in zona arancione.
“Sarebbe troppo facile in questo momento limitarsi ai “ve lo avevamo detto” – aggiungono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. E’ opportuno però che Piazza Dante e task force prendano atto con umiltà degli errori di gestione fatti fino ad oggi per invertire la rotta”.
La direzione per i sindacati è una sola: potenziare la sorveglianza sanitaria aumentando il numero di tamponi e risolvere il prima possibile la disorganizzazione che sta caratterizzando la campagna vaccinale. “Invece che difendere un sistema che sta facendo acqua da tutte le parti, si cerchi di mettere al sicuro l’efficacia della campagna vaccinale per le persone più fragili e gli anziani cambiando modello organizzativo. Qual è il criterio razionale per cui un under 55 viene chiamato dal proprio medico e un anziano, per di più con maggiori difficoltà di accesso ai sistemi informatici, deve prenotarsi da solo, magari ottenendo appuntamenti a decine di chilometri da casa?”, rincarano la dose.
I tre segretari puntano anche il dito contro le misure insufficienti di sostegno al reddito dei lavoratori in difficoltà. “Ribadiamo la nostra critica ai criteri scelti per l’attualizzazione dell’assegno unico. Restano troppo stringenti lasciando fuori molti lavoratori e famiglie che sono comunque in difficoltà. Adesso che i bar e ristoranti resteranno chiusi e che la stagione non partirà la situazione non può che peggiorare. E’ ora che se ne prenda atto”.
Infine il tema scuola: Cgil, Cisl e Uil chiedono che venga rafforzata la sorveglianza sanitaria sul personale scolastico e sugli alunni. “C’è un aumento dei contagi nelle scuole. Ci auguriamo che si agisca d’anticipo e si mettano in atto tutte le misure necessarie per il tracciamento. Tenere le scuole aperte non deve essere solo un “mantra”, vanno messe in atto tutte le necessarie misure di sicurezza per farlo garantendo la salute di tutti”, concludono.
Scarica il pdf:vaccini ART 150221
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