Costruzioni. Serve un piano straordinario per le riqualificazioni energetiche
Cgil Cisl Uil: Provincia ferma sugli incentivi, ma senza una politica per le famiglie l’edilizia green non decolla
Per riqualificare il 41% del patrimonio edilizio provinciale e centrare così l’obiettivo della riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 serve una politica di sostegno per rendere più energeticamente efficienti gli immobili. Di questa, però, non c’è traccia in Piazza Dante né la Giunta provinciale ha stanziato in questa legislatura risorse per sostenere le famiglie in questa direzione. Se tutto resta come è adesso quadruplicare il tasso di ristrutturazione annua resterà nient’altro che un’illusione. Ne sono certi Cgil Cisl Uil che sollecitano Piazza Dante a fare di più. “Bolzano ha una politica di sostegno per l’edilizia sostenibile dal 2014 – dicono i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – . Oggi il riscaldamento delle abitazioni emette il 33% di emissioni inquinanti. Bisogna accelerare sulla riqualificazione del patrimonio edilizio. E farlo in modo equo. Si dovrebbe parlare di un piano straordinario provinciale”.
Esauristi gli effetti del 110% c’è rischio di una brusca frenata. “Il 110% non ha mai avuto le caratteristiche di misura strutturale e peraltro non è nemmeno stata concepita per essere equa – proseguono -. Resta il fatto che ha dato una spinta considerevole all’edilizia anche in Trentino dove gli addetti sono passati da 10mila a 14 mila e le imprese hanno avuto interessanti occasioni di business. Se non vogliamo che tutto questo si dissolva come una bolla di sapone è necessario sostenere la costruzioni e la ristrutturazione in chiave green di case e immobili, incentivando le famiglie a cominciare da quelle con i redditi più bassi che senza l’incentivo pubblico non sono in condizioni di affrontare questi investimenti. Il solo sostegno delle banche, attraverso mutui, non è sufficiente, soprattutto in un momento di crisi del potere d’acquisto”.
Lo sconto fiscale previsto a livello nazionale, per i sindacati, è una buona cosa, ma non è sufficiente per imprimere un’accelerazione. “Andrebbe per prima cosa ripristinata la misura provinciale di anticipo delle detrazioni fiscali. Le famiglie beneficerebbero subito, di fatto, di una riduzione della spesa e non in 10 anni. Si potrebbe anche mutuare il modello altoatesino o in alternativa trovare una strada trentina, equa. Di tutto questo però oggi non c’è traccia”, concludono i tre segretari.
Trento, 14 febbraio 2023
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