12 marzo 2020 – Trentino
Costruzioni, sindacati in allarme per i cantieri
Edilizia. Cgil, Cisl e Uil chiedono strumenti di flessibilità e una diversa turnazione per garantire la sicurezza: «Pronti a fare la nostra parte, ma la riduzione dell’attività non pesi sui lavoratori»
TRENTO. “Siamo nel pieno di una situazione di emergenza sanitaria e tutti possiamo contribuire con i nostri comportamenti corretti ad rallentare il contagio. Serve massima responsabilità da parte di tutti, lavoratori e datori di lavoro per tutelare la salute di chi opera sul posto di lavoro e rispettare tutte le disposizioni delle autorità sanitarie, nazionali e provinciali”.
Anche nei cantieri c’è preoccupazione per i rischi legati al coronavirus in attesa di capire come evolverà la situazione italiana e con la concreta possibilità che il governo dichiari per tutta Italia la chiusura totale delle attività economiche, non solo di quelle del commercio. “Ci atteniamo alle decisioni che sono state assunte fino a questo momento e a quelle che potrebbero essere assunte nella prossime ore, facendoci carico delle limitazioni – dicono i tre segretari generali di Fillea Cgil, Sandra Ferrari, Filca Cisl, Fabrizio Bignotti, e Matteo Salvetti, Feneal Uil -. Il nostro impegno è massimo nel verificare che quanto prevedono le ordinanze sia messo in atto anche nei luoghi di lavoro. Serve però l’impegno di tutti”.
I sindacati così come sta avvenendo a livello nazionale avvieranno un confronto con le parti datoriali per comprendere e valutare se vi siano strumenti di flessibilità possibili (dallo smart working già iniziato a praticare per le attività impiegatizie al lavoro a turni più ridotti per gli operai anche ricorrendo ad accordi sindacali per l’eventuale smaltimento di permessi e ferie residue ove ciò sia compatibile), organizzare meglio gli spazi comuni e, se ritenuto utile, procedere alla sanificazione di specifici ambienti, organizzare la mobilità delle squadre ove strettamente necessario, favorire turnazioni in grado di conciliare meglio esigenze familiari con quelle produttive. “Ricordiamo che l’eventuale riduzione dell’attività non deve pesare sui lavoratori, ma vanno attivati tutti gli ammortizzatori sociali (ordinari o in deroga) per fronteggiare questa fase, laddove si verifichi la necessità. Ribadiamo la nostra collaborazione a confrontarci e collaborare con Ate e Ance provinciali per trovare insieme soluzioni che possano consentire di fronteggiare questa complessa fase”, concludono i tre segretari generali.
Scarica il pdf: edili ART 120320
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