Cresce l’utile di Sait, ma le Famiglie cooperative tagliano gli stipendi ai dipendenti
Sindacati: i margini per una soluzione di sistema ci sono. Manca la volontà di valorizzare il lavoro
Chissà cosa penseranno i 1900 dipendenti delle famiglie cooperative leggendo di un utile in crescita del 13.6% sapendo che nel giro di due settimane, con la busta paga di maggio, nelle loro tasche arriveranno invece 170 euro in meno. Questo è infatti l’effetto, ormai prossimo, della disdetta unilaterale del contratto integrativo. “Sicuramente le lavoratrici e i lavoratori non potranno unirsi al coro di soddisfazione del consorzio e delle famiglie cooperative socie visto che a fronte di un aumento di ricavi e di utile, a cui hanno contribuito con il loro impegno quotidiano, corrisponde un taglio delle loro retribuzioni”, commentano amari i segretari provinciali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Fabio Bertolissi e Stefano Picchetti che con una provocazione invitano famiglie cooperative e Sait a reinvestire gli utili nella tutela dei salari dei loro dipendenti. “Questi dati sono la conferma di quanto sosteniamo da tempo e cioè che nelle sistema delle famiglie cooperative ci sarebbero i margini per arrivare ad una soluzione di sistema, a sostegno delle realtà finanziariamente più deboli e a tutela dei redditi delle lavoratrici e dei lavoratori. Manca purtroppo, almeno fino a questo momento, la volontà di andare in questa direzione preferendo la facile scorciatoia di tagliare il costo del lavoro disdettando il contratto integrativo. In barba anche alla responsabilità sociale”, insistono i sindacalisti che intanto si preparano al confronto del prossimo 4 giugno quando le tre sigle sederanno nuovamente di fronte a direttori e presidenti per capire se ci sono o meno le condizioni per trovare un’intesa.
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