22 febbraio 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino

«Cultura, disegno di legge da ritirare»

Operatori critici in Commissione

Toffolon (Italia Nostra): «Norma da riscrivere». I sindacati: serve una sospensione De Laurentis: non si tocchino i fondi del restauro. Lanzinger: «Poli museali, un limite»

Un’altra giornata di audizioni in Quinta Commissione del consiglio provinciale sulla legge 162 pensata per rivisitare le normative sulle attività e sui beni culturali. E le critiche (arrivate assieme ad alcuni apprezzamenti) hanno riguardato non solo (ma soprattutto) il nodo della riorganizzazione del sistema museale in poli. Chiesti anche il ritiro o la sospensione del disegno.

«Il disegno va ritirato»

L’orchestra Haydn, Musica Riva, il Festival Mozart, Arte Sella, il Film Festival della montagna, l’Associazione Incontri internazionali, Italia Nostra sono alcuni degli operatori culturali che hanno preso la parola in commissione. Dure le critiche di Beppo Toffolon, presidente di quest’ultima che ha parlato di «un disegno di legge calato dall’alto», definito «stravagante e priva di basi scientifiche» l’articolazione dei poli museali. Toffolon si è detto inoltre «colpito negativamente dall’ampio rinvio a deliberazioni della giunta provinciale per la definizione di aspetti cruciali alla legge». Di qui le richieste: «Lo stralcio dell’articolo 15, il ritiro del ddl, la convocazione di una conferenza d’informazione da parte del consiglio, e la stesura di un nuovo disegno di legge sui musei, non limitato alle strutture provinciali, ma esteso ad altre istituzioni espositive».

«Non molto convincente» è per Paola Conci (Musica Riva) la suddivisione dei poli museali, «scelta che sembra più dettata da motivi economici che dalla volontà di valorizzare queste strutture». «Che fine farà il Coordinamento teatrale trentino?» si è chiesta la vicepresidente. Una richiesta di tutela arriva dall’ente interessato. Ancora, per Arte Sella il direttore artistico Montibeller e il presidente Bianchi hanno sottolineato l’assenza di un riferimento all’occupazione giovanile nell’ambito e proposto la creazione di «un unico soggetto gestore dei musei con un solo Cda» sulla falsariga dello Smithsonian di Washington.

Appello a Piazza Dante

Gli interventi sono stati eterogenei per autori e contenuti.

Il pomeriggio hanno preso la parola le guide turistiche, dei restauratori (De Laurentis per il Coordinamento imprenditori ha presentato un «Appello contro i tagli delle risorse finanziarie alla Soprintendenza per i Beni culturali»), della Fondazione Caritro. Per quest’ultima Filippo Manfredi ha sollevato il nodo delle sovrapposizioni dei contributi concessi dalla Fondazione a quelli provinciali («In 25 anni gli stanziamenti sono stati di 14,6 milioni per 1.803 progetti sostenuti su 3.000 richieste e 87 bandi»). Il direttore di Trentino Marketing Rossini ha descritto come indispensabile un’integrazione tra turismo e cultura. Poi i numeri delle iniziative già attive: la Museum card ha segnato 2.000 ospiti all’anno, mentre la Trentino guest card nel 2016 è stata usata da 606.000 ospiti per 70 musei e servizi culturali. Con quest’iniziativa le istituzioni culturali hanno incassato lo scorso anno 650.000 euro.

Pausa di riflessione

I sindacati (a cui ha risposto l’assessore Mellarini ricordando gli incontri già fatti) hanno chiesto un intervento radicale sul ddl, un disegno definito da Gloria Bertoldi per Cgil e Cisl «frettoloso». La rappresentante ha chiesto «la sospensione per un tempo limitato, tre o sei mesi, del ddl almeno nelle parti che riguardano il sistema museale». La Uil ha lamentato l’assenza di coinvolgimento da parte dell’assessorato. La Fenalt ha posto invece l’accento sulle «strutture museali tenute in piedi da lavoro precario».

Intanto il direttore del Muse Michele Lanzinger ha preso parte al dibattito sulla riorganizzazione in poli museali in un’intervista a Vita Trentina: «Il fatto di dare la priorità alla divisione disciplinare, mi verrebbe da dire accademica, della divisione della cultura sta emergendo come limite a una lettura più pervasiva, più innovativa della funzione culturale dei musei per i quali la componente disciplinare è solo parte della funzione».

Scarica il pdf: cultura ART 220217