08 aprile 2020 – Corriere del Trentino

«Da Roma azioni positive Ora si pensi ai lavoratori»

Lo stanziamento di risorse a favore delle imprese «è importante». Ma non basta: «Il decreto di aprile stanzi risorse anche per il lavoro». Il monito — all’indomani dell’approvazione da parte del governo Conte del decreto liquidità — arriva dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Che si rivolgono anche alla giunta provinciale. Invocando «maggiore coraggio» nelle scelte.
«Quattrocento miliardi di euro, che si aggiungono ai 350 stanziati a marzo, per sostenere la liquidità delle imprese italiane — sottolineano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti — rappresentano una misura forte e necessaria, che aiuterà le aziende ad avere risorse fresche, senza il gioco degli interessi bancari, per affrontare questa difficilissima fase e cercare di restare sul mercato». La direzione tracciata da Roma, dunque, secondo i sindacati è quella giusta. «Il governo — proseguono i segretari di Cgil, Cisl e Uil — garantendo i crediti delle aziende, spostando il pagamento di imposte e contributi, investe risorse pari a un terzo del Pil nazionale». Un intervento che Grosselli, Bezzi e Alotti non esitano a definire «radicale e coraggioso, così come impone la situazione straordinaria che stiamo vivendo». Coraggio che i confederali chiedono anche a Fugatti: «Ci auguriamo che la Provincia si muova con altrettanta determinazione sul piano locale per sostenere la nostra economia. Ad oggi l’amministrazione provinciale ha stanziato due milioni di euro in due anni che garantiscono una leva di 250 milioni di credito agevolato per dare ossigeno alle casse delle imprese, una misura che si ferma ad appena l’1,25% del Pil provinciale». Troppo poco. «Serve di più» dicono. E ancora: «Chiediamo alla Provincia di verificare fin da subito che i benefici attivati a livello nazionale siano validi anche per le nostre imprese. Se il tessuto imprenditoriale locale ne fosse tagliato fuori sarebbe un danno enorme».
Fin qui il piano degli interventi destinati alle aziende. E per i lavoratori? Il giudizio dei sindacati, in questo caso, è severo. E riguarda Roma quanto Trento. «Ci auguriamo — osservano Grosselli, Bezzi e Alotti partendo dal livello nazionale — che il decreto di aprile preveda misure anche per sostenere e proteggere il reddito dei lavoratori e delle lavoratrici. Le risorse stanziate fino a questo momento non sono sufficienti e moltissime sono le famiglie in grave difficoltà». Servono quindi «fondi freschi per sostenere i lavoratori, soprattutto quelli meno tutelati come le partite Iva, gli stagionali e i somministrati. E’ altrettanto urgente una manovra sui redditi da lavoro che alimenti la domanda aggregata. Non ci potrà essere economia che riparte se non ripartono i consumi. E peer farlo bisogna alimentare il potere d’acquisto». Quindi lo sguardo viene rivolto verso Piazza Dante: «Finora l’esecutivo ha stanziato solo due milioni per i lavoratori. Si tratta di briciole che non servono a molto quando in cassa integrazione ci saranno decine di migliaia di lavoratori. Piazza Dante può e deve fare di più grazie all’autonomia. Servono misure coraggiose e servono subito».

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