Trentino – 03 maggio 2023
«Decreto lavoro, il Governo dimentica le autonomie»
TRENTO. Decreto Lavoro: il Governo si è «dimenticato» l’autonomia del Trentino.
La denuncia viene dai sindacati Cgil, Cisl e Uil: « Grave l’assenza della clausola di salvaguardia delle autonomie speciali nella revisione del reddito di cittadinanza, manca il riconoscimento delle potestà sull’assistenza di Trento e Bolzano».
I sindacati, comunque, criticano anche il provvedimento per i contenuti: «Il Governo lascia soli i precari. Il taglio del cuneo sia strutturale e si accompagni al rispetto dei rinnovi contrattuali, altrimenti è un regalo alle imprese».
Ma poi «Manca infatti la clausola di salvaguardia dei nostri statuti di autonomia. Quando si parla di povertà e inclusione sociale non ci si può dimenticare delle prerogative di Trentino e Alto Adige in materia di welfare e assistenza. Lo avevamo chiesto alla delegazione parlamentare del centrodestra. Confidiamo che si corregga l’errore prima della pubblicazione del decreto altrimenti sarebbe l’ennesimo smacco per le autonomie speciali» dicono Cgil Cisl Uil del Trentino, per bocca dei segretari generali Grosselli, Bezzi e Alotti, che ricordano come a Trento e a Bolzano da decenni esistano strumenti di sostegno al reddito come contrasto alla povertà. «Tra l’altro, l’assegno unico provinciale -spiegano -garantisce una forte spinta all’attivazione sul mercato del lavoro. Basti pensare che la stragrande maggioranza dei percettori dell’intervento provinciale, più del 90% in pratica, lavora o è esonerato dal lavoro perché anziano, minore o con carichi di minori sotto i tre anni.
Un modello virtuoso il nostro, frutto dell’autonomia, che va quindi difeso fino in fondo e riconosciuto anche dallo Stato».
Cgil Cisl Uil del Trentino si concentrano poi sul taglio del cuneo fiscale che da luglio dovrebbe portare nelle buste paga di lavoratori e lavoratrici tra i 30 e i 50 euro in più al mese, grazie all’ulteriore taglio degli oneri contributivi del 4% sui redditi fino a 35mila euro rispetto a quello introdotto dal Governo Draghi. I beneficiari in Trentino, secondo una prima stima, dovrebbero essere circa 201 mila contribuenti con redditi da lavoro dipendenti o assimilati.
«Una risposta parziale e non strutturale commentano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti –. che non si accompagna ad un sostegno reale al rinnovo tempestivo dei contratti di lavoro di cui sono privi almeno 120mila lavoratrici e lavoratori in Trentino, da quelli delle coop sociali al multiservizi passando per i dipendenti pubblici. Senza rinnovi il taglio del cuneo fiscale di fatto finisce nelle tasche dei datori di lavoro. È già successo col bonus Renzi».
Scarica il pdf: TRENTINO decreto ART 030523
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