RETTIFICA:
Il seguente comunicato contiene un errore: l’emendamento votato ieri in commissione alla Camera che attenua per il Trentino e l’Alto Adige la regola che introduce l’obbligo del rapporto 60 a 40 per le candidature maschili e femminili nelle liste elettorali, non è stato firmato dai senatori Franco Panizza (PATT) e Karl Zeller (SVP), come riportato nel nostro testo. Prendiamo atto dell’errore e ci scusiamo con i due senatori per la sbagliata informazione inserita nella nostra comunicazione. Cgil Cisl Uil del Trentino ribadiscono comunque la loro contrarietà ad un emendamento che, se confermato nella approvazione definitiva della legge, non garantisce sul nostro territorio le pari opportunità in politica e nelle istituzioni.
Democrazia paritaria, il Trentino si vuole distinguere in negativo
Cgil Cisl Uil: la maggioranza sia coerente e solleciti i propri parlamentari a rispettare le quote rosa
“Distinguersi dal resto d’Italia per essere gli unici territori in cui non si applicano i principi della democrazia paritaria è veramente imbarazzante e non rispettoso, ancora una volta, del sentire di buona parte della nostra comunità, delle cittadine e dei cittadini che credono che una democrazia compiuta si basi anche sul riconoscimento delle pari opportunità tra uomini e donne”. I segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino non nascondono la loro delusione per l’emendamento alla legge elettorale votato ieri in Commissione alla Camera che di fatto, con le firme dei senatori Franco Panizza (PATT) e Karl Zeller (SVP), attenua solo per i nostri territori la regola che introduce l’obbligo del rapporto 60 a 40 per le candidature maschili e femminili nelle liste elettorali. “A poco meno di un mese dalla bocciatura in consiglio provinciale della proposta di legge sulla democrazia paritaria ci tocca di assistere ad un altro sconfortante passo indietro. Questa volta, però, non per mano delle opposizioni che bloccarono in aula la legge trentina, ma per volere di due senatori delle forze di maggioranza – sottolineano con rammarico Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. A questo punto è un fatto di coerenza: i partiti di maggioranza facciano sentire la loro voce con i propri parlamentari e facciano rispettare quell’impegno a proseguire sulla strada del riconoscimento delle pari opportunità. Questo passo indietro è inaccettabile e, se non corretto, sarà la dimostrazione dell’ipocrisia con cui anche i partiti di centrosinistra trentina credono in questo principio di civiltà democratica”.
Scarica il pdf: 20170607_democrazia paritaria
Trento, 7 giugno 2017
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