07 settembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Detenuto trovato impiccato in cella Il gesto durante l’ora d’aria. I sindacati: «Emergenza personale»

Per lui le porte del carcere si erano chiuse definitivamente. La corte d’assise d’appello di Trieste, lo scorso maggio, aveva confermato l’ergastolo nei confronti di Abdelhadi Lahmar, 42 anni, che nell’aprile del 2015 aveva ucciso moglie e figlia nella casa di Pordenone in cui risiedevano. Ieri, verso le 14, al momento dell’ora d’aria, Lahmar, che era stato trasferito da un altro istituto alla casa circondariale di Spini di Gardolo, si è tolto la vita impiccandosi in cella con un cappio rudimentale. È il 41esimo suicidio dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane secondo i dati del sindacato di polizia penitenziaria Osapp. Il quarto in sette anni a Trento.

Lahmar, che era ristretto al reparto protetti, non aveva accolto l’invito del compagno di cella a uscire per una passeggiata al momento dell’ora d’aria. Rimasto solo, l’uomo si è tolto la vita impiccandosi. Vani i tentativi di rianimarlo effettuati prima da un agente della Polizia penitenziaria, accorso subito nella cella, poi dai sanitari della casa circondariale e infine dal personale del 118, che ha dovuto constatarne il decesso.

Una nuova storia di disperazione e dolore, dunque, trova il suo epilogo fra le mura di Spini. I sindacati puntano il dito contro le carenze di organico e il sovraffollamento: «Mancano 82 unità di Polizia penitenziaria su 214 e i detenuti presenti sono 340 rispetto ai 240 previsti dall’accordo fra lo Stato e la Provincia di Trento — denuncia Leo Beneduci, segretario dell’Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria — sono queste le cause di una morte che, benché di natura volontaria, avrebbe potuto, a nostro avviso, essere evitata».

Leonardo Angiulli, segretario generale della Uil Pa Polizia penitenziaria del Triveneto, ricorda anche i «567 tentati suicidi e i 4.312 atti di autolesionismo» che si sono verificati nelle carceri: «Eventi critici che impongono un cambio di rotta e soluzioni immediate a tutela degli operatori».

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