Comunicato stampa UIL del Trentino del 4 novembre 2022

Dolomiti Energia: la UIL chiede un azzeramento del Cda ed un rinnovamento totale della strategia.

La situazione venutasi a creare in Dolomiti Energia, con l’avvio da parte dell’Antitrust di un’istruttoria sulle modifiche unilaterali contrattuali proposte ai propri clienti, è la classica “ultima goccia che fa travasare il vaso”. E la UIL, che già aveva chiesto nel giugno scorso le dimissioni degli amministratori e del management della società energetica a controllo pubblico, per la mancata pubblicazione della “semestrale” e dei deludenti investimenti risultanti proprio in innovazione ed energie alternative, ripropone con ancora più urgenza ai soci pubblici la necessità di intervenire con incisività, sia nelle persone scelte come amministratori, sia nel management operativo, per porre termine alla prepotenza dei soci privati che approfittano del “balbettio” dei soci pubblici.

Il sindacato chiede che i soci pubblici indichino nuovi rappresentanti nel CdA e procedano al cambio pure dell’AD e del management per una svolta che sia davvero strategica per la società. E senza andare a ripescare, come si ventila in questi giorni, fra vecchi componenti di consigli di amministrazione passati o dirigenti e manager che per le più diverse ragioni hanno lasciato il gruppo societario in questione. E’ necessaria aria nuova, maggiori competenze, magari da pescare anche fuori provincia, da società che hanno già attraversato il deserto della modernizzazione delle società energetiche pubbliche (alcune arrivate alla quotazione in borsa) e un’indirizzo strategico sociale diverso dal perseguimento di dividendi per gli azionisti privati e pure pubblici (i bilanci dei comuni non possono dipendere dai dividendi fatti sulla pelle di imprese e famiglie trentine).

La “nuova” DE dovrebbe mirare alla costruzione di un sistema energetico più forte e diversificato, capace di smarcare una comunità autonoma come la nostra dalla dipendenza delle energie fossili e dai fornitori esterni delle nostre imprese e famiglie. Già oggi in Provincia di Trento si produce più energia di quella che si consuma, e da fonti pulite (oro bianco); è paradossale che la svendiamo ai concorrenti esterni per poi ricomprarla a caro prezzo.

Questa peculiarità va trasformata in un vantaggio competitivo forte per far avere alle nostre imprese e famiglie energia prodotta in casa a basso prezzo. Il rinnovamento deve inoltre consentire un ridimensionamento dell’indebitamento, una strategia del debito esclusivamente orientata agli investimenti migliorativi, un riposizionamento territoriale e delle alleanze con le altre Multiservizi e appunto avviare un ripensamento della politica di azione e governo di una delle aziende bandiera del nostro territorio.

Walter Alotti Segretario Generale UIL Trentino

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