Corriere del Trentino, Il T – 22 gennaio 2023

Dolomiti Energia: nuove tariffe «Ma per molti un vantaggio». Alotti (Uil): «Chiediamo ai soci pubblici l’adeguamento da gennaio e non prima»

Le tariffe di Dolomiti Energia cambieranno per 50 mila utenti gas e 2000 per energia ma per la maggior parte di loro si tradurrà in uno sconto, secondo l’azienda che si è mossa in base alla sentenza del Consiglio di Stato. Alotti (Uil) critico: «Chiederemo ai soci publici di spingere il Cda a far partire l’adeguamento dal 1 gennaio, non prima».
Nessuna stangata in arrivo, ma un adeguamento alle tariffe che nella maggior parte dei 50 mila utenti con contratto gas e i 2000 con quello dell’energia coinvolti dovrebbe risultare vantaggioso. Lo sostiene Dolomiti Energia nell’annunciare lo step successivo alla sentenza del Consiglio di Stato. In quella occasione era stato accolto l’appello cautelare dell’azienda in merito al rinnovo delle condizioni economiche alla scadenza, riconoscendo che i rinnovi attuati a scadenza dei contratti erano stati decisi in maniera legittima e corretta, sbloccando il congelamento imposto da Arera.
«La società ha sempre avuto come obiettivo primario la tutela del cliente: i rinnovi permetteranno infatti un tempestivo allineamento alle fluttuazioni di mercato e consentiranno – in caso di discesa dei prezzi – di trasferire puntualmente questo calo sulle bollette dei clienti», era stato scritto qualche giorno fa in un comunicato di Dolomiti Energia. Nel frattempo è stata compiuta una ricognizione sugli utenti. Ieri l’annuncio: «I rinnovi riguardano circa 50 mila clienti con forniture gas a prezzo fisso e variabile con condizioni che rispecchiano valori e indici non più attuali e ormai fuori mercato. I prezzi applicati alle offerte scadute per circa metà dei contratti interessati sono più alti e per metà più bassi rispetto a quelli proposti con i rinnovi. Le nuove condizioni supereranno questo divario proponendo un prezzo indicizzato maggiormente in linea con l’andamento del mercato e con quanto stabilito anche da Arera per il mercato di maggior tutela. Da una prima analisi condotta da Dolomiti Energia emerge che il totale dei conguagli sarà complessivamente a vantaggio dei clienti. Ai rinnovi gas si aggiungono circa 2 mila rinnovi che riguardano forniture energia».
Secondo l’azienda questo va a sanare una condizione di sperequazione tra i clienti, che aveva favorito chi aveva sottoscritto i contratti durante il Covid, «quando c’erano prezzi bassissimi, giorni in cui l’energia costava quasi zero perché non c’era domanda e i prezzi erano crollati», ha sottolineato una portavoce dell’azienda, garantendo che gli aumenti in bolletta per questa platea non si trasformerà in stangata. «Quello che si temeva quando sono stati annunciati i rinnovi non accadrà ma si eliminano divari da condizioni del passato è favore di alcuni clienti».
L’adeguamento delle tariffe però scatta dalla scadenza del contratto. Ed è ciò che fa arricciare il naso a Walter Alotti, segretario provinciale della Uil. «Non metto in dubbio la legittimità di questa decisione, ma per ragioni di opportunità sarebbe stato meglio che questo adeguamento venisse fatto partire dal primo gennaio 2023 e non retroattivo. Chiederemo di conseguenza agli azionisti pubblici che pongano al consiglio di amministrazione di spostare tutto al primo di gennaio del 2023 anche per i contratti scaduti prima».
Per Alotti resta una anomalia di fondo:«Quella che il pacchetto azionario di maggioranza di Dolomiti Energia sia in mano pubblica ma che questi soggetti poi agiscano come i privati, perché a loro interessa l’utile. I comuni di Trento e Rovereto hanno attinto alle riserve per il proprio bilancio, per cui non hanno perso nulla, anzi hanno ottenuto dei guadagni, e ora addossino ai clienti i rincari. Come organizzazioni sindacali consiglieremo di conseguenza agli utenti di guardarsi intorno e di guardare le tariffe più convenienti». Dal canto suo l’azienda replica che «questa è la nostra proposta, il cliente può anche dire che non gli piace, preferendo un altro operatore. Il cliente non è in una gabbia: riceve una lettera con tutte le modalità: se gradisce l’offerta non deve fare nulla, se no può fare altre scelte. Così viene tutelato il diritto a uscire dalla situazione che non è gradita».

 

Scarica il pdf: CORRIERE, IL T energia ART 220123