04 giugno 2020 – Corriere del Trentino

Ecco 53 cattedre E le maestre scrivono al Quirinale

Con l’astensione dei sindacati la Provincia ieri ha varato il protocollo per la riapertura delle scuole materne dall’8 giugno e fino al 31 luglio. Apertura che slitterà al 15 o al 18, visto che solo da ieri è partita la raccolta delle adesioni da parte dei genitori. Distanziamento, uso della mascherina (ma non per i bimbi), misurazione della febbre all’ingresso o certificazione del proprio stato di salute sono alcuni dei contenuti. Così come la necessità di individuare un referente Covid, di favorire le attività all’aperto e il consumo dei pasti in classe. E nel caso a un piccolo salisse la febbre va isolato e chi lo accudisce in attesa dell’arrivo dei genitori deve indossare il kit anti-covid, dal camice agli occhiali. Il pediatra valuta il caso e solo se sospetta si tratti di coronavirus scatta la segnalazione all’azienda sanitaria. La giunta in serata ha corretto il tiro sui tamponi a maestre e operatrici, in prima battuta non previsti, deliberando una campagna di screening. «Ci siamo astenuti su tutte le linee guida di settore che non hanno visto la partecipazione al tavolo di Inail – chiarisce Manuela Faggioni, segretaria organizzativa della Cgil del Trentino — Il documento finale è stato integrato e garantisce la salute e la sicurezza di tutti, insegnanti e personale di supporto e dei bambini». Per la segretaria provinciale della Flc Cinzia Mazzacca «restano alcune perplessità, tra cui quella legata al numero di insegnanti per bambino (2 a 10conturnidi5orea maestra, ndr) – chiarisce — La nostra proposta era quella di un rapporto più basso, fino uno a cinque». Più dura la posizione di Uil e Cisl. «Alcune insegnanti della Uil — spiega Marcella Tomasi — hanno scritto al presidente Sergio Mattarella. Non è possibile che in tutta Italia si riapra a settembre e qui si parta senza garanzie per la sicurezza dei bimbi». Se le sigle sindacali si sono astenute la categoria della Cisl scuola rappresentata da Stefania Galli vuole rimarcare la propria contrarietà: «Cisl scuola, che ha puntualmente presentato osservazioni, richiesto modifiche, portato contributi al fine di ottenere le maggiori possibili tutele per bambini e personale è contraria, non si astiene dal giudizio, ne esprime parere negativo». Intanto buone notizie arrivano sul fronte dei concorsi: «La Provincia — fa sapere la Flc Cgil — ha accolto, anche se non del tutto, le richieste delle organizzazioni dei lavoratori ampliando il numero di posti a disposizione per un totale di 53 unità; dunque diventano 247 le cattedre per le superiori, 108 sulle medie per un totale di 350 posti. Fumata nera, invece, sul fronte del concorso abilitante.

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