13 novembre 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Edilizia, a ottobre un calo del 4% delle ore lavorate

Le difficoltà. Mentre i sindacati confederali annunciano una manifestazione nazionale
per il 15 novembre, il settore pare aver esaurito la spinta alla crescita: «Servono opere pubbliche»

TRENTO. I segnali del rallentamento (dopo mesi di lieve ma costante crescita) erano arrivati già nel secondo trimestre, come avevano documentato i dati della Camera di Commercio. La frenata è stata certificata ieri dai sindacati dell’edilizia Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal che hanno parlato riferendosi al rapporto 2018-2019 di un calo dal +6% di agosto al +2% di ottobre delle ore lavorate nel comparto. Un dato, quello delle ore, che viene unanimemente riconosciuto come l’unico che davvero riesce a fotografare il reale stato di salute dell’edilizia trentina. Settore che rispetto agli anni della crisi ha guadagnato un 10% nel numero di addetti (che sono 10.300) ma che oggi mostra il fianco alla stagnazione dell’economia che, invero, sta colpendo anche altri settori come l’automotive e il manifatturiero in generale.
Per sostenere il comparto, ieri i sindacati hanno chiesto alla politica di fare uno sforzo in più rispetto ai 130 milioni dedicati all’edilizia stanziati nella manovra 2020. «Risorse importanti – hanno spiegato le tre sigle – ma che da sole non bastano a rilanciare l’edilizia. Sarebbe servito mantenere in vita alcuni incentivi alle ristrutturazioni e ammodernamento degli edifici che c’erano nel 2018 e che hanno permesso ad alcune importanti aziende trentine di lavorare tanto e di dare lavoro agli addetti».
Oggi in Trentino, nel settore dell’edilizia e delle costruzioni in generale, non c’è lavoro a sufficienza. I sindacati hanno invitato la politica a prendere esempio da quanto avviene in Alto Adige dove le imprese edili faticano addirittura a trovare personale per star dietro al ritmo dei cantieri, ma lo stesso avviene anche in Austria, Germania o Lussemburgo dove le imprese trentine sono costrette e fuggire per partecipare agli appalti: «Ad oggi, in Trentino, gli unici grandi cantieri avviati sono quello della nuova Manifattura ormai quasi ultimata e quello della Loppio Busa, opera per aggiudicata ad una impresa di Benevento con la quale abbiamo dovuto battagliare per il rispetto del contratto di lavoro provinciale».
Il nuovo sistema di assegnazione automatica degli appalti recentemente approvato dal Tavolo appalti provinciale secondo i sindacati dovrebbe favorire le imprese locali nei bandi pubblici, ma quello che manca davvero è un impegno forte in tema di sicurezza: «Servono più ispettori è stato sottolineato perché i 254 infortuni sul lavoro denunciati nel 2019 sono sicuramente sottostimati rispetto alla realtà».
Questo è uno dei motivi per cui i lavoratori dell’edilizia venerdì 15 novembre saranno in moltissime piazza d’Italia, Trento compresa. La manifestazione nel capoluogo si svolgerà in Piazza Dante, sotto la Regione, dalle 10 alle 12. Nel corso del presidio ci saranno gli interventi di alcuni delegati e lavoratori che racconteranno le condizioni in cui lavorano e le criticità del settore.

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