11 dicembre 2018 – Trentino
Elettricità e gas, lavoratori in sciopero. A rischio posti di lavoro perché la riforma in corso cambia il sistema di appalti
C’è forte preoccupazione nel settore elettrico, gas e acqua per la riforma del servizio idrico integrato in discussione in questi giorni, denominata “Daga” dal nome dell’onorevole, che mette a rischio 70 mila posti di lavoro. Sono tre le norme che andranno ad impattare sui lavoratori: l’articolo 177 del codice degli appalti, la riforma del servizio idrico integrato e l’esclusione della geotermia convenzionale dalle fonti di energia rinnovabili. Per questo le segreterie nazionali della Milctem Cgil, Femca Cisl, FlaeiCisl e Uiltec Uil, hanno proclamato lo sciopero generale lunedì 17 dicembre dei lavoratori della categoria.
L’articolo 177, comma 1, del Codice degli appalti stabilisce che per i titolari della concessioni (per le aziende del Gas e dell’elettricità) prima del 18 aprile del 2016, dovranno affidare una quota pari a l’80% dei propri contratti relativi alle concessioni (28.000 addetti circa nel territorio nazionale), di importo pari o superiore a 150.000 euro, mediante procedura di evidenza pubblica, per il restante 20% potranno ricorrere a controllate o collegate. Commentano i sindacati: «Molte società si trasformerebbero in un sol colpo in piccole e medie società appaltatrici che dequalificherebbero servizi essenziali per la comunità, senza poter fare quegli investimenti necessari per modernizzare le infrastrutture energetiche e con u abbassamento generale dei livelli di sicurezza». Sulla riforma “Daga” del servizio idrico integrato, inoltre, si prevede il ritorno alla costituzione di aziende speciali o enti di diritto pubblico modificando quanto previsto dalla Legge Galli del 1994 che organizzava il servizio idrico. Così facendo si rischia un blocco agli investimenti, circa 2,5 miliardi di euro e la perdita del contributo Pil con una ricaduta che influirà su circa 40 mila addetti nel settore.
Scarica il pdf: elettricità e gas ART 111218
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