Emergenza casa. A S.Lucia finalmente assegnata in Giunta la competenza delle politiche per la casa ad un nuovo assessore. Si passi ora dalle promesse pre elettorali ai fatti.
Durante la campagna elettorale sia per Fugatti, ma per tutti gli altri concorrenti al governo del Trentino era tornato d’attualità il tema della “casa”. Si è parlato di edilizia sociale, residenziale, degli studentati e di cohousing, della necessità di una nuova legge provinciale di edilizia pubblica e della scoperta, anche del mondo delle imprese, dell’impossibilità di reperire manodopera, stagionale e stabile, per l’assenza di un’offerta di abitazione a costi compatibili coi redditi dei lavoratori e delle lavoratrici, sia della manifattura o del turismo, che del comparto pubblico.
Nell’ultima legislatura l’interesse della Giunta Fugatti si era fermato alla istituzione della “patenti a punti” per gli inquilini ITEA “indisciplinati” e, provvedimento censurato dai Tribunali e dalla Corte costituzionale tolto dopo due anni di vigenza, alla fissazione del requisito della residenza in Trentino di 10 anni per chi chiedeva accesso alle graduatorie ITEA, come per altri benefici di Welfare.
A poco o nulla sono valsi i continui e reiterati interventi dei Sindacati confederali e di quelli degli inquilini che denunciano e chiedono investimenti e interventi sia per la sterile edilizia pubblica sociale ITEA (7 alloggi nuovi realizzati nel 2020 e 0, sottolineiamo zero, nel 2021; 235 alloggi di risulta assegnati nel 2020 e 227 nel 2021), che per l’edilizia residenziale e per le famiglie in affitto nel settore privato. Quelle che si confrontano con l’aumento degli sfratti esecutivi spesso dovuti a morosità incolpevole ed all’aumento ISTAT fino al 11,6% delle pigioni e dei costi energetici.
Ora anche le categorie economiche degli imprenditori, dei settori della manifattura e del turismo, chiedono alla politica di affrontare il tema “casa”. Per la loro difficoltà estrema ad assumere lavoratori immigrati, stagionali o della manifattura o della stessa pubblica amministrazione incapaci di trovare alloggio in tante zone del Trentino turistiche o ad alta densità abitativa. Speriamo che la Giunta Provinciale, sempre o quasi solo attenta alle richieste degli imprenditori, dia almeno a loro una risposta. Ci guadagnerebbe anche il “resto del mondo”.
L’interessante statistica di Openpolis pubblicata a dicembre conferma che il mercato dell’affitto in Provincia di Trento è “gonfio” di 150 mila abitazioni non abitate, più nelle valli che nei centri ad alta densità abitativa (a Trento sono più di 11.000 le case “sfitte”), che solo con una nuova politica di edilizia pubblica ed urbanistica innovativa si potranno rimettere in circolo, soprattutto con le ristrutturazioni e riutilizzo di edifici rimasti inabitati o non più adeguati alle nuove esigenze abitative, energetiche ed ambientali.
Tante le cose e azioni che la nuova Giunta ed il nuovo “assessore tecnico” (?) alla casa Marchiori sono chiamati a fare: dalla ristrutturazione dei più di 1000 alloggi ITEA sfitti, all’attivazione di un nuovo piano di Housing Sociale ( visto che quello ormai scaduto nel 2018 non realizzerà altri alloggi a canone moderato oltre ai 500 già sfornati), dalla ristrutturazione dei tanti immobili dismessi anche pubblici del territorio ad una gestione più attenta anche del significativo patrimonio abitativo dei Comuni, oggi assegnato ad Itea, fino ad una riforma della Legge 15/05 “Dalmaso”, non più adeguata al mondo post covid ed ad una popolazione ed una società dalle caratteristiche diverse da quelle in essere quasi 20 anni fa.
Urgono inoltre azioni decise di intervento anche dei Comuni riguardo ad una tassazione più forte delle abitazioni sfitte e regole urbanistiche, fiscali ed edilizie più rigide riguardo alla destinazione d’uso turistica di tanti alloggi residenziali.
Un altro paio di cose non sono più rinviabili: il decollo dell’”Osservatorio provinciale per la casa”, che istituisce un luogo ove è riattivata almeno la possibilità di consultazione istituzionale delle parti sociali sul tema dell’abitare e l’istituzione del Fondo per la morosità incolpevole, presente in tante altre Regioni, stralciato dalla maggioranza Fugatti in Consiglio Provinciale nell’ultima manovra di assestamento di bilancio.
Finita la campagna elettorale e sistemate, pare, le poltrone della prossima Giunta ci auguriamo si ritorni a ragionare di casa, dell’abitare, una formidabile leva di sviluppo sociale, ambientale ed economico.
Trento, 13 dicembre 2023
Walter Alotti
Segretario Generale
Uil del Trentino
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