Emergenza casa. La riduzione del canone Itea non basta
Un accordo territoriale per facilitare la rinegoziazione degli affitti sul libero mercato
Sindacati: per gli inquilini Itea il problema sono le spese condominiali. L’assessora apra subito un confronto costruttivo
“Bene la decisione di congelare i canoni per gli spazi commerciali di Itea, auspichiamo un altrettanto incisiva e tempestiva decisione per le famiglie, sia quelle che sono in alloggi pubblici sia quelle che hanno un immobile in affitto sul libero mercato. Ad oggi registriamo un totale immobilismo e sono cadute nel vuoto tutte le nostre richieste di confronto con l’assessora Segnana. Quello della casa rischia di diventare una nuova emergenza”. Lo dicono i tre segretari di Cgil Cisl Uil commentando la decisione dei vertici di Via Guardini.
“Il problema per molti assegnatari di un alloggio sociale non è solo il pagamento del canone, che può essere rinegoziato se si segnalano difficoltà, ma soprattutto le spese condominiali che possono incidere anche per 200-300 euro al mese – spiegano Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti -. E’ quindi fondamentale che la Provincia con Itea tenga conto di tutte le difficoltà degli inquilini e li sostenga concretamente”. Per questa ragione Cgil Cisl Uil hanno scritto oggi ai vertici della Spa sollecitando per l’ennesima volta il riavvio del tavolo con le parti sociali che aveva lo scopo di condividere le informazioni, le problematiche e le strategie da adottare. “Con una coerenza che non si riscontra in nessun altro fronte, però, anche questa occasione di confronto con il sindacato è stata chiusa”.
Il problema affitti, inoltre, non si limita solo agli inquilini Itea. Sono molte le famiglie che hanno contratti di locazione sul libero mercato che oggi fanno molta fatica ad onorare a causa della riduzione delle attività che si è tradotta in cassa integrazione e dunque drastico ridimensionamento delle risorse familiari. “Una strada percorribile in questo caso è la rinegoziazione del canone – proseguono i sindacalisti -. Chiediamo alla Provincia di fare da facilitatore con la definizione di un accordo territoriale tra sindacati degli inquilini e associazioni dei piccoli proprietari, magari studiando anche misure che incentivino i locatari ad abbassare i canoni. Allo stesso tempo si potrebbero modificare, per un periodo di tempo limitato e legato all’emergenza, i requisiti Icef per ampliare il numero di persone che possono ottenere il contributo al pagamento dell’affitto. Oggi i destinatari di questa misura sono solo i soggetti che hanno i requisiti per l’alloggio sociale. Abbiamo chiesto un incontro urgente all’assessora Segnana e al dottor Ruscitti. Attendiamo un riscontro”.
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