Emergenza coronavirus, aperte solo le attività economiche essenziali anche in Trentino L’appello di Cgil Cisl Uil alla Giunta provinciale: fermiamoci oggi per ripartire prima domani “Diamo massima priorità a risolvere l’emergenza sanitaria rafforzando la capacità di Apss e tutelando in ogni modo possibile tutti gli operatori. E subito risorse per i lavoratori”

 

“E’ il tempo delle scelte coraggiose per arrestare in ogni modo possibile l’avanzata del contagio anche sul nostro territorio. Per questa ragione senza cedere a isterie facciamo appello alla Giunta provinciale perché adotti misure ancora più rigide e valuti con assoluta razionalità e in tempi rapidi l’ipotesi di chiudere tutte le attività economiche non essenziali. Più dura l’emergenza sanitaria maggiore sarà il tempo che servirà per ripartire. Dunque fermiamoci oggi concentrando ogni sforzo nel contenimento della diffusione del coronavirus”. Lo dicono non a cuor leggero i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che si appellano alle valutazioni scientifiche dei tecnici e degli esperti sanitari che stanno supportando la Giunta. “Un provvedimento di questo tipo è importante anche per garantire una ripresa più rapida: prima si esce dalla emergenza sanitaria prima ripartono le attività economiche, a cominciare da quelle turistiche che hanno davanti a sé una stagione estiva molto incerta”. Ieri è arrivato l’appello delle Associazioni datoriali del turismo per chiudere le attività ricettive. Scelta comprensibile. “Non è efficace e genera insicurezza questa situazione di limbo, scelte più incisive aiuteranno anche i cittadini e i lavoratori a comprendere la portata della situazione che stiamo affrontando e il contributo che tutti possono e devono dare con comportamenti responsabili. Non servono provvedimenti in ordine sparso”.

Cgil Cisl Uil insistono ancora anche sul fronte sanitario. “Per superare l’emergenza è indispensabile che l’Azienda sanitaria sia dotata di tutte le risorse necessarie per potenziare le proprie capacità di prevenzione e cura. Siamo consapevoli che molto si sta facendo in termini di posti letto aggiuntivi e risorse umane. Bisogna fare ancora di più”. Allo stesso tempo tutti gli operatori sanitari, dai medici agli infermieri, dagli Oss al personale di servizio dei presidi ospedalieri debbono essere garantiti in termini di tutela della salute e della sicurezza. “Si adottino protocolli straordinari anche sul piano organizzativo perché il rischio di contagio sia ridotto al minimo. La preoccupazione tra gli operatori è tanta”.

I sindacati sono consapevoli anche dell’impatto che una chiusura più estesa delle attività economiche avrà sui lavoratori e sulle lavoratrici, autonome e dipendenti. “Su questo fronte la Giunta provinciale deve muoversi in modo netto e incisivo, superando ogni timidezza – fanno notare Grosselli, Bezzi e Alotti -. L’esecutivo stanzi subito risorse per estendere gli ammortizzatori sociali e per il bilancio di Agenzia del Lavoro che dovrà approntare interventi straordinari per anticipare o integrare le misure nazionali che verranno adottate per decreto dal Consiglio dei ministri. Fino ad oggi i soldi per i lavoratori sono quelli del Fondo di solidarietà, 14 milioni di euro che sono frutto di risorse di aziende e dipendenti. Vanno tutelati tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, trentini, italiani e stranieri”. Cgil Cisl Uil, dunque, rilanciano la necessità di un piano condiviso per la crescita e il lavoro con interventi straordinari già con il prossimo assestamento di bilancio, a sostegno delle imprese e dell’occupazione. “Servono misure forti e anticicliche, investimenti straordinari per le imprese e per i lavoratori. Una fase eccezionale chiede misure eccezionali. Se serve il Governo provinciale non esiti ad usare la leva del debito per finananiare questi interventi”, concludono i tre segretari.

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