Emergenza Coronavirus. CGIL CISL UIL: “Attenzione sui luoghi di lavoro, evitando allarmismi”.
La Giunta provinciale chiude le scuole e ordina un rapporto di una persona ogni 2 mq in luoghi pubblici o aperti al pubblico. “Serve un comitato ristretto del Tavolo di coordinamento salute e sicurezza per garantire informazioni uniformi e condivise sui luoghi di lavori”. Il rebus insegnanti.

 

Cgil Cisl Uil del Trentino hanno partecipato questo pomeriggio con le loro delegazioni all’incontro
promosso dalla Provincia autonoma di Trento sulla gestione dell’emergenza Covid-19 anche per
illustrare i contenuti della nuova ordinanza firmata oggi dal Presidente Maurizio Fugatti, che
sospende le attività didattiche e ordina che in luoghi chiusi pubblici o aperti al pubblico si limiti la
permanenza di un numero di persone superiore ad un individuo ogni due metri quadri.
“In generale – affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele
Bezzi e Walter Alotti – abbiamo apprezzato lo sforzo della Giunta e di tutte le strutture interne della
Provincia nel garantire costantemente la massima tutela della salute pubblica, mantenendo alta
l’attenzione anche sui luoghi di lavoro senza però creare inutili allarmismi nella popolazione. Anche
per noi la priorità in questa fase va data ovviamente agli aspetti sanitari e di prevenzione. Gli
aspetti economici e produttivi sono certo importanti e andranno valutati successivamente quali
strumenti attuare per mitigare gli effetti. In questo momento di incertezza e di emergenza
ribadiamo la massima fiducia nel lavoro che stanno svolgendo le istituzioni locali”.
Per affrontare una situazione che, anche dal punto di vista sanitario, cambia di giorno in giorno, le
organizzazioni sindacali hanno proposto di istituire un comitato ristretto all’interno del Tavolo
provinciale di coordinamento salute e sicurezza che rappresenta il luogo di confronto tra parti
sindacali, datoriali, Azienda Sanitaria e Inail su tutti gli aspetti inerenti la tutela della salute delle
lavoratrici e dei lavoratori. “Serve – spiegano Grosselli, Bezzi e Alotti . un luogo agile dove
scambiarsi velocemente le informazioni utili per gestire l’emergenza anche sui luoghi di lavoro e
monitorare l’evoluzione del quadro. Sul punto l’assessore al lavoro, Achille Spinelli, ha confermato
la disponibilità a mettere in atto questa e ogni altra forma di coordinamento“.
Per quanto riguarda l’ordinanza Cgil Cisl Uil chiedono fin da subito il pieno rispetto dei vincoli alla
permanenza delle persone nei luoghi aperti al pubblico. “Anche all’interno delle nostre sedi
sindacali attueremo le disposizioni per cui ogni persona deve avere uno spazio minimo di 2 metri
quadri, anche se ciò renderà meno agevole all’utenza l’accesso ai servizi. Chiediamo però che lo
stesso principio venga fatto rispettare in tutti i luoghi di lavoro e in tutti i contesti aperti al pubblico,
a partire dagli uffici della pubblica amministrazione. Considerato il tenore dell’ordinanza se non c’è
la possibilità di rispettare questi parametri deve essere prevista la chiusura degli uffici o il
contingentamento degli accessi”.
Ultimo punto la sospensione delle attività didattiche nelle istituzioni scolastiche fino a lunedì 2
marzo prossimo, quando le scuole dovrebbero riprendere l’attività salvo diversa indicazione. Sulla
questione i sindacati hanno chiesto una serie di chiarimenti. “Il Presidente Fugatti – ricordano i
segretari di Cgil Cisl Uil – ha ribadito che tutti gli insegnanti debbono essere presenti a scuola nelle
giornate di sospensione delle attività didattiche. Non ne capiamo la ragione visto che le normative
vigenti non lo impongono. Tra l’altro il personale docente non potrà chiedere ferie, nemmeno se
avesse problemi di conciliazione e quindi di accudimento dei figli. Per questo abbiamo chiesto che
il personale della scuola resti a casa”. In serata una circolare emanata ai dirigenti scolastici dal

Dipartimento istruzione della Provincia sembra smentire il presidente Fugatti dando ragione alle
organizzazioni sindacali.
C’è poi il tema dei servizi scolastici esternalizzati – dalle pulizie alle mense passando per quelli
educativi – rispetto ai quali non è chiara la gestione nelle giornate di sospensione delle attività
didattiche. “Per noi – concludono Grosselli, Bezzi e Alotti – il personale di questi servizi, gestiti da
cooperative o da imprese private, non deve presentarsi a scuola e le aziende debbono attivare gli
ammortizzatori sociali, a partire da quelli garantiti dal Fondo di Solidarietà del Trentino”.
Per quanto riguarda le lavoratrici ed i lavoratori del settore privato i sindacati chiedono che le
aziende agevolino l’accesso alle ferie e ai permessi qualora, anche a causa della chiusura delle
scuole, il personale debba assentarsi dal lavoro per accudire i figli.

Scarica il pdf: 20200224_nota_unitaria_incontro_pat_emergenza_coronavirus

 

 

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