Emergenza Covid. RipresaTrentino, dopo due mesi solo l’1% delle imprese ha avuto accesso al credito agevolato. Cgil Cisl Uil: più che dare la colpa alle banche l’assessore Spinelli acceleri le procedure e dia ossigeno alle aziende
“Se i prestiti agevolati alle imprese trentine non sono ancora arrivati non è solo colpa della lentezza con cui gli istituti di credito stanno trattando le varie pratiche. Sarebbe opportuno che l’assessore Spinelli prima di cercare all’esterno responsabilità guardi in casa propria: a due mesi dal varo della legge RipresaTrentino solo l’1% delle 500mila aziende trentine fino ad oggi ha potuto accedere concretamente alla liquidità prevista. Decisamente poco se è questa una delle misure con cui salvaguardare anche l’occupazione trentina cui l’assessore a parole dice di tenere tanto. Ora servono i fatti”.
Per i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, dunque, il tema non è solo aumentare il plafond di 500 milioni di euro, ma fare in modo innanzitutto che quelle risorse arrivino nelle casse delle aziende. “Con i bilanci in affanno e senza liquidità molta aziende faranno fatica a mantenere i livelli occupazionali – insistono i sindacalisti -. La cassa integrazione non può essere una soluzione e ha comunque un termine. Al Trentino servono imprese in grado di operare sul mercato e creare lavoro”.
Resta il nodo delle banche che in questa fase non hanno sicuramente accelerato le procedure. “Negli istituti di credito ci sono stati ritardi ed è indubbio. La lentezza però non è attribuibile solo alle banche. Ad oggi su 500 milioni di prestiti agevolati ne sono stati erogati 26 milioni, per 500 domande accolte su oltre 4.500 domande. Un bilancio un po’ deludente. Ci auguriamo che l’assessore perda meno tempo a cercare le colpe altrui e individui le criticità del sistema provinciale per trovare soluzioni”, concludono i tre segretari.
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