24 febbraio 2021 – Corriere del Trentino
Errore la gestione solitaria
Mai nella storia repubblicana un nuovo governo ha raccolto tanti consensi in Parlamento suscitando tante speranze nel Paese quanto l’esecutivo che ha giurato nei giorni scorsi. Sicuramente merito della personalità di Mario Draghi, ma sarebbe sbagliato concentrare tutte le aspettative sulle capacità dell’ex presidente della Bce. Perché la vera novità è il metodo con cui si vuole affrontare l’emergenza: basta alla gestione della crisi in solitaria, ma coinvolgimento più ampio possibile dell’energie del Paese per portare l’Italia fuori da questo periodo drammatico. Un metodo che servirebbe anche al nostro Trentino. Nel discorso alle Camere il presidente del Consiglio ha posto l’accento su spirito bypartisan, concretezza politica, competenza tecnica e dialogo sociale punti centrali di programma basato sull’utilizzo delle risorse europee del Recovery Fund. Fari guida dell’azione di governo saranno le riforme di fisco e pubblica amministrazione, la sanità, la scuola, il lavoro, la ripresa economica e la grande sfida della sostenibilità ambientale.
Come dev’essere, il giudizio delle organizzazioni sindacali resterà ancorato al merito delle scelte che di volta in volta il governo Draghi farà, ma è chiaro che di fronte alla gravità dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica provocata dalla pandemia la capacità di dare un governo largo al Paese con la corresponsabilità di un’ampia maggioranza politica, cercare l’apporto di figure tecniche esterne alla politica e confermare il ruolo strutturale del confronto con le parti sociali rappresentano già una svolta. Lo stesso approccio deve caratterizzate anche il governo di questa difficile fase per il Trentino. Fino ad oggi, però, la giunta Fugatti ha scelto di fare tutto da sola e troppo spesso ha seguito la logica del giorno per giorno, se non addirittura del consenso momentaneo, piuttosto che affrontare i veri nodi dello sviluppo della nostra terra, abdicando anche al suo dovere di programmare l’uso delle risorse in attesa del Recovery Plan nazionale. Per l’Autonomia attendere che siano altri a dettare l’agenda della ripresa è già una sconfitta. Anche per questo fin dall’ottobre scorso Cgil Cisl Uil del Trentino hanno proposto alla giunta provinciale un patto su crescita e lavoro, mettendo al centro il tema della produttività, della coesione sociale e della transizione ecologica, provando a coinvolgere tutte le forze sociali ed economiche, le competenze della nostra università e della ricerca, le rappresentanze delle autonomie locali in un dialogo serrato tra maggioranza e minoranze in Consiglio provinciale. Perseverare su questa «gestione solitaria e autoreferenziale» è un grave errore, soprattutto in considerazione della profondità della crisi occupazionale e sociale in cui siamo immersi. Ancor più rischioso sarebbe affrontare la ricostruzione dalle macerie della pandemia senza un’agenda chiara di priorità e riforme, per la cui definizione la politica, se davvero vuole risolvere i nodi che frenano la crescita del Trentino, deve essere capace di coltivare una dialettica matura tra governo e opposizioni e dimostrare la reale volontà di coinvolgere le competenze di chi studia e ricerca da anni sui temi dello sviluppo territoriale, dei modelli di governance istituzionale, dei sistemi sanitari e assistenziali e quant’altro, favorendo comunque il dialogo con le forze sociali. Anche al Trentino dopo l’emergenza sanitaria non basteranno le sole risorse del Recovery Plan. Serviranno idee nuove, politiche lungimiranti e una maggiore condivisione delle scelte di fondo. Per fortuna, però, non occorre essere Mario Draghi per imboccare la strada di un governo più partecipato. Sufficiente avere consapevolezza della gravità della situazione economica e sociale e guardare oltre la convenienza degli schieramenti. Tra poco più di un anno e mezzo di fatto la XVI legislatura provinciale lascerà il posto a una nuova lunga campagna elettorale. Non c’è più un minuto da perdere se davvero non si vuole sprecare un’occasione irripetibile per ridare unità e compattezza al Trentino e poter guardare al futuro con più fiducia.
* segretario generale Cgil del Trentino *
* segretario generale Cisl del Trentino *
* segretario generale UIL del Trentino *
Scarica il pdf: gestione solitaria ART 240221 2
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